La Nuova Sardegna

Migranti in casa, infuria la polemica

Un bambino sbarcato dalla nave Siem Pilot a Cagliari (foto Mario Rosas)
Un bambino sbarcato dalla nave Siem Pilot a Cagliari (foto Mario Rosas)

L'obbiettivo dichiarato di ridurre la concentrazione dei profughi nelle grandi strutture a favore di un'accoglienza diffusa comune per comune incontra il favore di alcuni sindaci e associazioni ma inasprisce il dibattito politico

23 aprile 2017
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SASSARI. La richiesta senza troppe possibilità di appello affinché ciascun comune dell'isola in proporzione faccia la sua parte nell'accoglienza ai migranti spacca di netto in due il dibattito fortissimo sia tra i partiti sia soprattutto fra la popolazione.

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Nessuno, neppure coloro che affermano la necessità di generare formedi accoglienza per i profughi, è favorevole ai centri dove si creano grandi concentrazioni di persone con diverse esigenze difficili da gestire soprattutto sul fronte dell'integrazione con la popolazione residente.

Ma il punto è che per evitare l'allestimento di questi centri è necessario che il comune partecipi ai bandi Sprar, la microaccoglienza, e se diversi sindaci si sono aperti a questa possibilità, le opposizioni danno filo da torcere.

I minori sono un tema ancora più delicato perché spesso ormai sono soli e c'è urgenza di creare per loro un sistema attento e confortevole. Vari comuni stanno varando i bandi per avere un elenco di famiglie pronte a ospitarli 

Intanto, in previsione di nuovi arrivi, è già emergenza perché le strutture sono tutte al completo

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