La Nuova Sardegna

Cercasi famiglie per ospitare i minori

di Tamara Peddis
Cercasi famiglie per ospitare i minori

Via al bando nel Comune di Villamassargia, la sindaca Debora Porrà: «Accoglieremo 17 ragazzi»

23 aprile 2017
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VILLAMASSARGIA. Il consiglio comunale di Villamassargia ha detto sì al progetto di accoglienza nelle famiglie di minori stranieri non accompagnati da 0 a 18 anni. Con l'adesione al bando Sprar (sistema di protezione di richiedenti asilo e rifugiati) l'amministrazione dovrà trovare 17 famiglie (cifra stabilita in base al numero degli abitanti) disposte ad accogliere minori in difficoltà, e secondo quanto prevede il bando, indistintamente italiani o stranieri. Si tratta di un progetto alternativo che renderà il comune immune dall'imposizione dell'accoglienza di un numero indefinito di migranti stranieri. Villamassargia è un paese del Sulcis Iglesiente con circa 3.615 abitanti, un economia prevalentemente agricola e una famosa tradizione di artigianato. In paese la crisi è fortemente diffusa, ma la sindaca Debora Porrà è certa della disponibilità e generosità dei suoi concittadini: «Confidiamo nel grande cuore di Villamassargia, sono sicura che riusciremo a trovare il numero necessario di famiglie affidatarie per accogliere minori in difficoltà. Già dal primo giorno di approvazione del progetto – dice – quattro famiglie hanno manifestato il loro interesse all'affidamento. Questo sistema innovativo di accoglienza – continua la sindaca – è molto ampio e non si limita solo a minori stranieri, ma comprende anche piccoli italiani”. Le famiglie, secondo quanto prevede il bando, dovranno sostenere e accompagnare nella crescita il bambino/ragazzo, in cambio riceveranno tutto il supporto psico-sociale ed economico attraverso un'équipe di esperti a disposizione nel Comune e un contributo mensile. «Con questo progetto di accoglienza il comune rivendica la sovranità di decidere per se stesso – precisa Debora Porrà – senza l'imposizione dell'accoglienza di un numero indefinito di migranti stranieri».

Per il 26 aprile l'amministrazione ha organizzato l'assemblea pubblica nella quale sarà presentato l'intero progetto e saranno fornite tutte le informazioni necessarie agli interessati. L'assessorato ai servizi sociali ha provveduto ad invitare gli esperti Anci e del Tribunale dei minori di Cagliari che saranno a disposizione delle famiglie. La comunità per ora è divisa. Tante, sui social, le reazioni negative al progetto: “Volete aiutare loro e qui non c’è lavoro per noi”, il tenore dei commenti. No al piano è arrivato dall’opposizione in consiglio comunale. «Critichiamo il metodo utilizzato dalla maggioranza – dice Pierluigi Palmas – prima hanno deliberato e poi discutono con i cittadini, non funziona così, è mancata la condivisione, il confronto e oltre a questo, manifestiamo molti dubbi anche sulla gestione di questi ragazzi, riteniamo che ci debba essere preparazione all'interno delle famiglie, questi ragazzi hanno storie pesantissime e a volte tragiche alle spalle e per accoglierli non può bastare l’amore».

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