La Nuova Sardegna

Neve e grandine nell’isola gravi danni all’agricoltura

Neve e grandine nell’isola gravi danni all’agricoltura

Le basse temperature hanno bruciato le gemme dei vigneti in Gallura Nel Nuorese sopra i 1200 metri cime imbiancate. Da oggi lento miglioramento

21 aprile 2017
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Grandine, neve e temperature in picchiata. La sciabolata artica si è abbattuta sulla Sardegna, non sono con disagi per chi aveva già messo via cappotti e coperte. Il danno rerale è per le colture che questo colpo di coda di inverno ha messo in difficoltà. Con danni ingenti nel settore vitivinicolo. Le basse temperature hanno bruciato i germogli già sbocciati.

Previsioni. Il peggio dell’ondata di maltempo sembra essere già alle spalle. Temperature ancora sotto la media oggi, con una lenta risalita sabato e domenica. E un lento ritorno alla primavera.Ma in queste ore il freddo ha ripreso la scena. Al di là della grandinata tra Palau e Arzachena, in Sardegna ha nevicato sopra i 1200 metri. Con una coltre di neve comparsa sul Gennargentu.

I danni. Il crollo delle temperature è arrivato dopo 20 giorni di alta pressione. L’effetto è stato devastante in particolare nelle campagne della Gallura in cui si è registrata un’escursione termica di 20 gradi. Migliaia di ettari di superficie coltivata a vite sono stati colpiti dalle gelate notturne che hanno bruciato i germogli già sbocciati. L’area più colpita è stata quella di Berchidda ma lo stesso problema è stato avvertito a Olbia, Loiri, Monti, Calangianus e Telti. La preoccupazione degli imprenditori vitivinicoli è che lo stesso fenomeno si possa ripetere anche in queste notti compromettendo così gran parte della produzione. «Ci troviamo di fronte all’ennesima bizza di un clima sempre più instabile – afferma il direttore della Coldiretti Sassari e Gallura, Ermanno Mazzetti –. L’andamento climatico degli ultimi due mesi ha causato nei vigneti un risveglio vegetativo anticipato e il freddo intenso di queste notti ha danneggiato i germogli. Al momento non è possibile fare una precisa conta dei danni anche se appare chiaro che gran parte della produzione primaria possa essere andata persa». «Le gelate primaverili sono molto pericolose perché quando la temperatura scende di qualche grado sotto lo zero le gemme delle vigne cadono e viene compromessa la produzione di uva – aggiunge il presidente della Coldiretti Gallura, Gianbattista Manduco –. Già negli anni passati il settore è stato vittima delle gelate primaverili». I primi mesi del 2017 sono stati tra i più instabili degli ultimi anni. Dopo il forte vento e le nevicate invernali che hanno danneggiato strutture agricole, sugherete e colture, i mesi scorsi sono stati caratterizzati dall’assenza di pioggia. La siccità ha compromesso non solo la produzione agricola ma anche il comparto zootecnico del nord Sardegna. Oltre al calo nella produzione del latte in questi giorni gli imprenditori agricoli galluresi fanno fatica a trovare il foraggio per il bestiame.

L’assessore. Sull’emergenza interviene anche l’assessore all’Agricoltura, «Siamo molto preoccupati per il repentino cambiamento climatico che ha colpito la Sardegna, soprattutto per i problemi che potrebbero interessare le colture dei diversi territori – dice l’assessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria –. Abbiamo subito attivato le strutture dell’assessorato, e in particolare delle Agenzie agricole regionali sul territorio, per monitorare la situazione con report diretti dalle zone più colpite, come i vigneti della Gallura, anche attraverso il confronto con agricoltori e allevatori. Nei prossimi giorni riusciremo ad avere un quadro più chiaro su cui baseremo i nostri futuri ragionamenti».

La neve. Ma le difficoltà non sono rimaste circoscritte alla Gallura. Nel Nuorese è ricomparsa la neve sopra i 1200 metri. Sulle cime del Gennargentu dal primo pomeriggio di ieri è riapparsa la neve che ha imbiancato le cime. A partire dai 1200 metri e in maniera molto più leggera e alternata con pioggia e grandine sopra i mille metri, la neve ha fatto la sua comparsa in maniera copiosa. «Questa situazione è la conseguenza dell'afflusso di aria fredda arrivata dalla Russia continentale – spiega Matteo Tidili, meteorologo e componente dell'associazione Sardegna Clima Onlus –. Queste masse d’aria hanno impattato con il Mediterraneo. Questo ha provocato rovesci abbondanti sopra i 1200. In questi giorni subentreranno delle schiarite che, nelle ore notturne provocheranno un ulteriore abbassamento delle temperature. Nelle vallate di Gavoi, Villagrande Strisaili e Fonni infatti si registreranno picchi di meno 6 e meno 8 gradi. E il freddo si farà sentire anche alle porte di Cagliari. Si verificheranno quindi forti gelate». (ha collaborato michela columbu)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative