La Nuova Sardegna

Malattie professionali, nell'isola è boom

Malattie professionali, nell'isola è boom

La Sardegna è al terzo posto in Italia per numero di denunce all'Inail. Si tratta per la maggior parte di patologie dei sistemi osteoarticolare, nervoso, respiratorio e dell'orecchio

20 aprile 2017
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SASSARI. La Sardegna è al terzo posto in Italia per numero di denunce di malattie professionali: 5.957 solo nel 2016 e 5.364 nel 2015 secondo i dati presentati dall'Inail. La maggior parte sono state protocollate nel cagliaritano (3.153) e nell'oristanese (1.074), seguono Carbonia-Iglesias con 428, Nuoro con 362, Sassari con 242 e Olbia Tempio con 105.

Considerando il 2015, le denunce - ben 4.072 - hanno riguardato per il 75% dei casi malattie del sistema osteo muscolare e del tessuto connettivo. Sanità e trasporti, in particolare, sono i settori nei quali le segnalazioni sono più frequenti. Patologie dei sistemi osteoarticolare, nervoso, respiratorio e dell'orecchio: sono le malattie professionali per le quali, in Sardegna, si registra il maggior numero di segnalazioni all'Inail. 

Il 7,85% (420) è relativo a disturbi del sistema nervoso, il 5,56% (298) interessa l'orecchio e malattie dell'apofisi mastoide. Il 4,70% (250) delle denunce, invece, ha a che fare con malattie respiratorie e il 2,09% (112) con disturbi al sistema circolatorio. Seguono le denunce collegate a patologie tumorali: 59 in tutto, l'1,1%.

«Pochissime - ha commentato alla presentazione del report la direttore regionale di Inail Sardegna, Enza Scarpa - soprattutto in una terra in cui l'attenzione per l'esposizione ad agenti cancerogeni è molto alta». Attenzione che potrebbe crescere dopo che una sentenza del tribunale di Ivrea ha riconosciuto l'esistenza di un nesso diretto tra l'uso scorretto del cellulare e lo sviluppo di un tumore al cervello e ha condannato l'Inail a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale al dipendente di una azienda cui è stato diagnosticato il cancro dopo che per 15 anni ha usato il telefonino per più di tre ore al giorno senza protezioni.

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