La Nuova Sardegna

Latte, obbligatorio indicare l’origine

Latte, obbligatorio indicare l’origine

Da oggi anche formaggi e yogurt dovranno avere l’etichetta con il Paese di provenienza. Coldiretti: vinta una battaglia

19 aprile 2017
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SASSARI. Non ci sarà più alcun mistero sulle origini di latte, formaggi, burro e yogurt. Scatta da oggi l’obbligo di indicare sull’etichetta l’origine dei prodotti lattiero-caseari. Un risultato storico firmato dai ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda che mette fine a una lunga battaglia portata avanti, anche in Sardegna, da Coldiretti. Da oggi qualsiasi latticino dovrà indicare sia il luogo di origine che quello di confezionamento, e non solo il secondo come accadeva finora, creando confusione nel consumatore, che, convinto di comprare italiano, acquistava prodotti di origine diversa. Con l’etichettatura di origine obbligatoria per il latte a lunga conservazione e dei suoi derivati si realizza dunque un altro passo importante nella direzione della trasparenza dell’informazione ai consumatori in una situazione in cui però un terzo della spesa degli italiani resta anonima.

Spesa trasparente. «La strada è ancora lunga per avere una spesa totalmente trasparente – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –, ma oggi abbiamo motivo di festeggiare perché si stoppa il falso made in Italy del settore lattiero caseario. Cosa che ci riguarda da vicino essendo la Sardegna leader nazionale del comparto ovicaprino - mungiamo il 67 per cento del latte ovino e il 45 di quello caprino - e con oltre 200milioni di litri di latte vaccino».

Consumatori. L’etichetta con l’indicazione del paese d’origine sarà un modo per tutelare il consumatore. «Il prossimo passo – guarda avanti il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – è l’entrata in vigore dell’obbligo di indicare l’origine del grano impiegato nella pasta, come già previsto nello schema di decreto condiviso dai ministri Martina e Calenda, che la settimana scorsa, dopo la mobilitazione della Coldiretti, hanno annunciato anche il decreto per il riso».

La nuova etichetta. Il decreto che entra in vigore oggi riguarda l'indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale e prevede l'utilizzo in etichetta di due diciture. Da un lato, Paese di mungitura, ovvero il nome del Paese nel quale è stato munto il latte, dall’altro, Paese di confezionamento e trasformazione, ovvero il nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato.Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo della seguente dicitura. Origine del latte: nome del Paese. Se invece le operazioni indicate avvengono nel territorio di più Paesi membri dell'Ue per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate: latte di Paesi Ue per l'operazione di mungitura, latte condizionato o trasformato in Paesi Ue per l'operazione di condizionamento o di trasformazione. In caso di Paesi extra Ue dovrà essere indicata ugualmente l’origine.

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