La Nuova Sardegna

Una class action contro Abbanoa

di Simone Repetto

Carloforte, un comitato di cittadini contesta i costi della depurazione in bolletta

18 aprile 2017
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CARLOFORTE. Pronta un’azione collettiva contro Abbanoa per il costo della depurazione dell’acqua inserita nella bolletta. Il comitato popolare, nato dopo un’assemblea pubblica, a fine mese avvierà la raccolta delle firme per ottenere l’azzeramento in bolletta della voce depurazione, la restituzione delle somme indebitamente versate e il risarcimento del danno subito. La depurazione è imposta alle utenze carlofortine da Abbanoa senza che vi sia un depuratore, ma solo un impianto di pretrattamento delle acque reflue, che finiscono in mare in mezzo a praterie di posidonia e negli habitat marini battuti dagli operatori della piccola pesca. Recentemente Abbanoa ha presentato un ricorso al Tar contro il comune di Carloforte per la mancata approvazione dei lavori di adeguamento dell’impianto depurativo e fognario comunale. Una causa che blocca la costruzione del nuovo depuratore, finanziato con 5 milioni di euro, previsto da oltre un decennio ma mai costruito. La voce relativa alla depurazione ha inciso pesantemente in alcuni casi registrati sull’isola, come è capitato nella bolletta da quasi 40mila euro, ricevuta lo scorso ottobre da un utente isolano, in cui la voce relativa alla depurazione riportava 5mila euro.

Con l’obiettivo di chiedere ad Abbanoa l’eliminazione e il rimborso di quanto pagato, sono fioccate le adesioni. Il precedente di Buggerru, poi, apre una porta ai carlofortini: nell’ex centro minerario l’azione sociale contro il gestore idrico ha portato ai risultati sperati che saranno oggetto di una sentenza, attesa a breve, che potrebbe rimettere in ballo l’esatto importo versato. I residenti di Carloforte, poi, sono quasi sei volte superiori a quelli di Buggerru e la causa che si prospetta potrebbe partire da cifre notevoli.

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