La Nuova Sardegna

I vicini: «Povera Lucy, era gentile con tutti»

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I vicini: «Povera Lucy, era gentile con tutti»

Solidarietà verso il marito e i due bambini di 11 e 5 anni che saranno seguiti da uno psicologo

12 aprile 2017
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POSADA. Il primo pensiero di tutti è andato ai due bambini di Lu Xian Cha: chi avrà il coraggio di dirgli che non vedranno più la madre? Che futuro li aspetta? La gente di Posada, a cominciare dal sindaco Roberto Tola, è rimasta fortemente scossa dal barbaro assassinio della commerciante cinese. Lu Xian Cha e il marito Miao Bicun, 40 anni, sono arrivati qui due anni fa, su invito del fratello di lui, Miao Bishen, un commerciante che si è trasferito in Italia 22 anni fa. Ieri mattina i due fratelli, insieme con una loro sorella e un paio di amici, erano in municipio a Posada, dove Tola e l’assistente sociale si sono prodigati per fornire loro assistenza. La padronanza dell’italiano è minima, sono persone molto riservate che frequentano unicamente o quasi persone della proprio famiglia allargata. Il dolore è composto, a cominciare dal marito, che appare sperduto. Non ci sono interpreti, ed è la sorella di Miao Bicun (l’usanza cinese vuole il cognome prima del nome) a rispondere agli interlocutori italiani, cronista compreso. Dice che un fratello della vittima è già partito da Shangai alla volta della Sardegna per riportare la salma in Cina, e che da Napoli sta arrivando un’altra parente, «che parla molto bene italiano».

Il patriarca della famiglia Miao è Bishen, da dieci anni in Sardegna. Ha cominciato con un negozio, poi ne ha aperto altri in vari paesi dell’isola, affidandoli ai parenti più stretti. Lui lavora a Bitti, e sovrintende i negozi di Ozieri, Dorgali, Orosei, Budoni e Posada. Bizun e la moglie sono subentrati due anni fa. Lei a Budoni e lui a Posada. Quest’ultimo paese è diventato anche il luogo di residenza della coppia, che ha trovato casa in un appartamento proprio sopra il negozio, nella via Nazionale. Sino a lunedì, ogni mattina la donna si recava in pullman a Budoni, mentre il marito accompagnava i due figli (una bambina di 11 anni e un bimbo di 5) alle rispettive scuole, poi apriva il negozio. «Una famiglia molto unita, persone gentili e cordiali», dice il padrone di casa Giorgio Fresu, consigliere comunale Posada. Ieri mattina i due bambini non sono andati a scuola, e sono rimasti con la moglie di Fresu sino all’arrivo di uno psicologo e di un interprete. Una volta a Budoni la donna raggiungeva il negozio al piano terra della villetta in via Lussu. I locali appartengono ai coniugi Mele, che abitano al primo piano. Al momento del delitto erano in casa, ma non si sono accorti di nulla. La signora Mele è sconvolta per l’accaduto. «Erano una bella coppia, spesso lui le portava il pranzo nella pausa di lavoro, e ogni sera veniva a prenderla». Dall’altro lato della strada ci sono un panificio e una pizzeria, ma lunedì sera erano chiusi, poi un negozio per la cura degli animali e un market. Lucy, così la chiamavano i vicini, era riservata, ma cordiale con tutti, ricorda con tristezza una donna che ogni tanto si intratteneva con lei. (p.me.)

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