La Nuova Sardegna

I colori dei centri storici Castelsardo ora fa scuola

di Gabriella Grimaldi
I colori dei centri storici Castelsardo ora fa scuola

Decoro e coerenza estetica nel borgo dei Doria: progetto pilota da esportare

09 aprile 2017
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INVIATA A CASTELSARDO. Al netto delle facciate “giallo evidenziatore” o “turchese spinto”, dei residui di alluminio anodizzato, dei motori delle pompe di calore e delle parabole in bella vista sui balconi aragonesi, il centro storico medievale castellanese raggiungerà una dimensione estetica all’altezza del titolo di Borgo più bello d’Italia che si è guadagnato per primo in Sardegna.

Il progetto. Ieri nella sala XI del castello dei Doria il sindaco Franco Cuccureddu assieme agli autori del progetto, un team della facoltà di Architettura di Alghero, presente l’assessore all’Urbanistica, ha illustrato il Piano del colore del centro storico, un progetto pilota finanziato con 90mila euro di fondi regionali che servirà da modello replicabile in tutti i centri storici che abbiano necessità di un riordino dal punto di vista della coerenza estetica. «Si tratta di un importantissimo strumento per la tutela e l’ulteriore valorizzazione del nostro centro storico, dei suoi beni culturali, monumentali, paesaggistici ed architettonici - ha detto Franco Cuccureddu -. Il progetto pilota, finanziato nell’ambito del programma comunitario Labnet plus, è frutto dello studio e del lavoro della facoltà di architettura di Alghero, coordinata dall’architetto Gian Simona Tortu. Prima dell’adozione definitiva, ci sarà la possibilità per tecnici e cittadini interessati di proporre osservazioni, che saranno esaminate dal consiglio comunale». Intanto giovedì il Consiglio ha approvato il piano che ora seguirà l’iter burocratico per il suo varo definitivo. Di mezzo c’è l’approvazione della Soprintendenza delle Belle arti che poi, come sempre, sorveglierà sulla coerenza delle richieste da parte dei proprietari. L’obiettivo, come ha spiegato nel corso della presentazione il docente di restauro architettonico Bruno Billeci, componente del team che ha realizzato il piano, è di rendere omogeneo l’impianto estetico delle “quinte” urbane rispettando la storia di quel tessuto e anche le trasformazioni rispetto all’originale.

I colori. Ai proprietari che vorranno ristrutturare la facciata, dunque, saranno date precise indicazioni sul colore e su altre caratteristiche degli infissi e dei fregi eventualmente presenti tenendo presenti le trasformazioni avvenute nel tempo. I colori prevalenti nel centro di Castelsardo saranno il rosso il blu e il giallo ma rispetto ad oggi saranno eliminati gli eccessi in modo che la vista delle vie e delle case risulti armonica. Un risultato raggiunto grazie a un lavoro lunghissimo e molto particolareggiato di rilievo geometrico dimensionale delle quinte urbane, di rilievo dei materiali utilizzati, di catalogazione dei colori presenti e rappresentazione dello stato di fatto dei cromatismi dei prospetti fino alla realizzazione di una banca dati cromie e materiali per giungere alle indicazioni dei prospetti con riferimento alle particelle catastali.

Parola d’ordine: decoro. «Gli strumenti a disposizione oggi - ha aggiunto Billeci - sono il controllo dei colori delle facciate urbane indicando precisi riferimenti, ma anche quello di stabilire con rigore forma, dimensioni e materiali degli elementi che compongono e completano i paramenti quali tettoie, vetrine, impianti capaci di condizionare sensibilmente l’aspetto dei nostri borghi introducendo elementi incongrui». Grazie a questo modello innovativo, quindi, i centri storici delle città e dei paesi che lo vorranno adottare, assumeranno un aspetto coerente con le linee guida dei piani paesaggistici. Una necessità ancora più sentita in quei paesi sardi che sono stati “ammessi” a far parte nella prestigiosa graduatoria dei Borghi più belli d’Italia o quelli che hanno meritato la bandiera arancione del Touring Club per la conservazione del centro storico. «Adesso ci spettiamo che la Regione inserisca questo strumento nella nuova legge urbanistica e che la legge 29 sia rifinanziata - ha concluso Franco Cuccureddu - in modo che i cittadini possano essere incoraggiati e aiutati dai rispettivi Comuni a fare la scelta giusta».

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