La Nuova Sardegna

Giacomo Sanna a giudizio Planetta patteggia e paga

di Mauro Lissia
Giacomo Sanna a giudizio Planetta patteggia e paga

I due ex consiglieri sardisti, entrambi sassaresi, scelgono strategie diverse Il primo a processo il 14 luglio, il secondo si accorda per due anni e mezzo

08 aprile 2017
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CAGLIARI. L’accusa è sempre quella: peculato continuato per l’uso illegale dei fondi destinati ai gruppi politici regionali. A risponderne sono stavolta due esponenti sassaresi del Psd’Az: Giacomo Sanna (68 anni) dovrà presentarsi il 14 luglio davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale per il giudizio ordinario pubblico. Mentre Efisio Planetta (68 anni) ha scelto di patteggiare la pena di due anni e mezzo di reclusione per uscire immediatamente dal processo, dopo aver restituito la metà della somma contestata. I due ex consiglieri regionali avevano in comune il difensore, l’avvocato Agostinangelo Marras, ma non tutti i capi d’imputazione: Sanna infatti è accusato e va al giudizio del tribunale di aver speso senza alcuna giustificazione 45.413 euro prelevati allo sportello di via Roma della Banca di Sassari tra il 16 aprile 2009 e il 28 dicembre 2012, ma anche di cene per 405 euro consumate ai ristoranti Via Veneto e Da Vito a Sassari. In più doveva rispondere dell’acquisto per cinquemila euro di tre quadri dipinti dall’artista cagliaritano Adolfo Floris, un’imputazione che condivideva con il collega sardista Christian Solinas: prosciolto a suo tempo Solinas, il gup Giovanni Massidda ha dichiarato il non luogo a procedere per questo reato anche per Sanna: all’esame della sua posizione è mancata la prova dell’appropriazione, perché i quadri erano stati pagati coi fondi del gruppo ma perché venissero esposti negli uffici del Psd’Az regionale. Quell’acquisto è stato ritenuto lecito sia dal pm Marco Cocco, titolare dell’inchiesta con oltre novanta indagati, sia ieri dal giudice Massidda.

L’accusa rivolta a Planetta, risolta con il patteggiamento della pena, è legata alla spesa di 83.671 euro tratti dai fondi del gruppo Psd’Az, in parte incassati dalla Banca di Sassari e in parte con bonifici, tra il 27 maggio 2009 e il 4 aprile 2013. L’ex consigliere non ha mai accettato di farsi interrogare e non ha chiarito come abbia impiegato quella somma. Alla fine, d’intesa con l’avvocato Marras, Planetta ha scelto di chiudere definitivamente la vicenda giudiziaria con il patteggiamento della pena. Non prima di aver restituito al consiglio regionale la metà della somma che gli è stata contestata.

La sua posizione rimane all’attenzione della Corte dei Conti, che procede per danno erariale contro tutti gli onorevoli regionali al centro dei giudizi penali.

Fino ad oggi sono 18 i consiglieri o ex consiglieri regionali condannati per peculato nel procedimento per l’uso illegale dei fondi ai gruppi, con quello di Planetta salgono a tre i patteggiamenti. Ora le condanne per il peculato sui fondi ai gruppi sono diciotto, cui s’aggiungono due patteggiamenti. Altri due ex consiglieri - Francesca Barracciu e Mario Diana - sono sotto giudizio e una cinquantina di onorevoli ed ex onorevoli risultano indagati dal pm Cocco, che a breve dovrebbe chiedere il rinvio a giudizio di un’altra trentina di indagati che fanno capo ai gruppi del centrosinistra, più un’altra decina del centrodestra. Resta da approfondire la posizione di parte dei consiglieri della legislatura Cappellacci, sulla quale sono impegnati a lavorare i Carabinieri e la Guardia di Finanza della sezione di polizia giudiziaria della Procura, che operano ormai da quasi sette anni sul più vasto e clamoroso procedimento penale per reati contro la pubblica amministrazione mai aperto in Sardegna. All’esame del pm Cocco anche alcune persone che hanno svolto ruoli diversi nella vicenda, beneficiando dei fondi pubblici destinati all’attività politico-istituzionale dei gruppi, tra questi il segretario del gruppo misto Angelo Sanna e un’amica di un consigliere regionale.

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