La Nuova Sardegna

Legge urbanistica: no di Italia Nostra

Legge urbanistica: no di Italia Nostra

L’associazione critica: un ritorno alla cementificazione selvaggia dell’isola

07 aprile 2017
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SASSARI. La nuova legge urbanistica continua a dividere Regione e una parte degli ambientalisti. Nuovi dubbi arrivano ora da Italia Nostra. «La nuova legge si pone in perfetta continuità e sintonia con i provvedimenti normativi adottati dalla precedente giunta guidata da Ugo Cappellacci – accusa il presidente regionale di Italia Nostra Graziano Bullegas –, e con lo stesso piano casa di questa giunta recepito dal disegno di legge. Così si crea una profonda frattura con la gestione del territorio voluta dalla giunta Soru, che hanno trovato l’attuazione nel salvifico Piano Paesaggistico Regionale». Per Italia Nostra questo testo è un passo indietro rispetto al testo varato da Soru. Un ritorno al passato. «Un provvedimento improntato a garantire il massimo dell’utile in termini di cubature e a considerare il territorio merce di scambio piuttosto che Bene Comune da preservare – continua Bullegas –. Le uniche tutele rilevabili sono previste in un paio di articoli e sono sulle compensazioni utili a garantire “l’equità nella distribuzione delle facoltà edificatorie”, ma che hanno abbondanti volumetrie in omaggio. Anche la provvisoria procedura dell'Intesa, prevista dal Ppr, viene stravolta con l’adozione di un provvedimento che consente interventi ora vietati. Lo fa con lo strumento della “deroga” a ogni tipo di pianificazione, attraverso la clausola liberatoria di interventi ecosostenibili di grande interesse sociale ed economico». In altre parole Italia Nostra difende la procedura dell’Intesa e boccia la possibilità di una deroga concordata. «Erriu dice che non possono essere fatti interventi all’interno dei 300 metri – accusa –. Ci mancherebbe, la Legge Galasso lo vieta. È al contrario sconcertante la risposta che la legge urbanistica dà al fenomeno del consumo di suolo: fino al 10% delle superfici già urbanizzate, incrementabile. Scelta in controtendenza rispetto agli indirizzi urbanistici europei». Per Italia Nostra la legge è rovinosa. «Se approvata cancellerà tutte le residue tutele sulla fascia costiera. Noi siamo tra quelli che continuano a pensare che il ppr abbia svolto degnamente il suo compito a tutela del patrimonio culturale e ambientale costiero. Certo può essere migliorato. Al contrario questa nuova disciplina sul governo del territorio riporta la Sardegna al far west urbanistico, all’edificazione selvaggia e incontrollata che ha consentito i tanti ecomostri».

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