La Nuova Sardegna

Aias, licenziato un sindacalista La vertenza in consiglio regionale

di Silvia Sanna
Aias, licenziato un sindacalista La vertenza in consiglio regionale

Provvedimento dell’azienda nei confronti di Armando Ciosci , rappresentante Usb e autista a Iglesias Martedì in aula la discussione sollecitata dai dipendenti che da 9 mesi non ricevono lo stipendio

05 aprile 2017
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SASSARI. Il giorno in cui la vertenza Aias – dopo nove mesi di lotta senza pause, sit-in, appelli e scioperi della fame – risveglia l’attenzione della politica tutta, il sindacalista dell’Usb Armando Ciosci riceve la lettera di licenziamento. «Per giusta causa senza preavviso», c’è scritto nella comunicazione di una pagina e mezzo. Perché? L’esponente sindacale avrebbe reso ad alcuni organi di stampa dichiarazioni ritenute lesive nei confronti dell’azienda della famiglia Randazzo. L’azienda che da 9 mesi paga gli stipendi con il contagocce ai circa 1300 dipendenti distribuiti tra i centri Aias e le Rsa Fondazione Stefania Randazzo: tra questi c’è anche Armando Ciosci, autista nel centro Aias di Iglesias, oltre che rappresentante sindacale. Lui, lo fa sapere subito, non mollerà. L’aveva detto immediatamente dopo il provvedimento disciplinare emesso nei suoi confronti il 24 febbraio, da ieri tramutato in licenziamento. «Ho fatto dichiarazioni forti – spiega Armando Ciosci – ma bisogna tenere conto delle difficoltà che stiamo attraversando. Io e i miei colleghi siamo piegati da una vertenza infinita». Appare scontato il ricorso contro il licenziamento, così come ha fatto Roberto Fallo, anche lui sindacalista (della Cisl) mandato a casa dall’Aias il 3 febbraio perché ritenuto responsabile di maltrattamenti nei confronti di un paziente. Intorno a Ciosci e Fallo, i colleghi hanno stretto un cordone di solidarietà. Tutti compatti, nel difendere chi a loro giudizio sta subendo una enorme ingiustizia, e nel chiedere alla politica di portarli fuori da un incubo iniziato 9 mesi fa.

La vertenza in Consiglio. Succederà martedì 11 aprile. La battaglia dei lavoratori dell’Aias e della Fondazione Stefania Randazzo approderà in consiglio regionale. È stata accolta la richiesta presentata da Pietro Cocco, capogruppo Pd e Luca Pizzuto (Mdp). La discussione della vertenza in aula è stata decisa nelle stesse ore in cui tra i lavoratori cresceva l’indignazione per il licenziamento del collega sindacalista. Appuntamento in aula alle 16, all’ingresso del palazzo è annunciata una nuova mobilitazione. Alla discussione parteciperà l’assessore alla Sanità Luigi Arru, che più volte in questi mesi ha incontrato i rappresentanti sindacali e aziendali e invitato i vertici Aias a pagare gli stipendi. Ma tutto è fermo: i compensi vengono erogati con acconti, gli arretrati crescono velocemente. All’origine del problema ci sono forti contrasti tra l’Aias e le ex Asl, ora Asl unica, per fatture per prestazioni che non sarebbero state pagate. La Regione, dal canto suo, garantisce la puntualità dei pagamenti. Su questo punto i tre esponenti di Campo progressista, il senatore Luciano Uras e i consiglieri regionali Annamaria Busia e Francesco Agus hanno discusso con l’assessore Arru. E insieme hanno deciso di informare il ministro degli Interni Minniti: l’esasperazione dei lavoratori potrebbe infatti sfociare in tensione sociale.

Gli arretrati. La cifra non è esatta ma si aggira più o meno intorno a 12 milioni di euro. È il totale degli arretrati che l’Aias deve dare ai lavoratori: diviso per 1300, si traduce in oltre 9mila euro per ciascuno.

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