La Nuova Sardegna

Delitti di Orune e Nule, la difesa di Pinna attacca: «Masala era a Orune»

di Nadia Cossu
L’avvocato Marras (a sinistra) con il padre dell’imputato Paolo Pinna
L’avvocato Marras (a sinistra) con il padre dell’imputato Paolo Pinna

L’avvocato Marras: «Potrebbe avere partecipato all’omicidio di Monni»

30 marzo 2017
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SASSARI. «È possibile che la mattina dell’8 maggio Stefano Masala fosse a Orune e che quindi abbia partecipato all’omicidio di Gianluca Monni».

La stoccata dell’avvocato Agostinangelo Marras – che difende il 19enne Paolo Pinna nel processo per duplice omicidio al tribunale dei minori – arriva dopo cinque ore di arringa. Oggi entrerà nel vivo di questa tesi che ha spiazzato non poco le persone presenti in aula, tra cui i familiari del giovane scomparso nel nulla.

Secondo la tesi della difesa, il 30enne di Nule non sarebbe quindi stato ucciso la sera del 7 maggio, così come sempre detto dall’accusa. E non lo avrebbero ucciso né Pinna né suo cugino Alberto Cubeddu, coimputato per il duplice omicidio.

Servizio completo nel giornale in edicola giovedì 30 marzo e nella sua versione digitale

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