La Nuova Sardegna

Sanna contro Gagliardi: «Spieghi le sue parole»

di Luca Fiori
Sanna contro Gagliardi: «Spieghi le sue parole»

Il sindaco al questore di Cagliari: «Le provocazioni non giustificano le violenze» Critico anche Ganau: «Quello che è successo poco c’entra con sport e tifosi»

29 marzo 2017
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SASSARI. Dopo le pietre e i bastoni ora a volare sono le polemiche. Il pomeriggio di follia è ancora negli occhi dei sassaresi e sulle bacheche social continuano a rimbalzare le immagini degli scontri di sabato scorso alla stazione ferroviaria, ma all’indomani del raid dei 200 tifosi cagliaritani la città è rimasta spiazzata anche dalle parole del questore di Cagliari. «Dovremo studiare meglio anche la tifoseria sassarese che probabilmente ha instillato qualche provocazione». Questa frase, pronunciata dal questore Danilo Gagliardi, dopo la devastazione della città, ha lasciato a bocca aperta prima di tutto chi la città l’amministra. «Credo che il questore debba spiegare a fondo il senso di queste dichiarazioni – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna – perché, a prescindere dalle eventuali provocazioni tra tifoserie, queste non giustificano affatto quanto avvenuto in città nel primissimo pomeriggio di sabato. Delinquenti organizzati non possono passare inosservati come, invece, è accaduto. Non possono percorrere 220 chilometri di strada senza che chi debba controllare o controllarli non si accorga di niente». Sull’argomento è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, sassarese ed ex sindaco della città. «Le dichiarazioni del questore di Cagliari hanno colpito molto anche me perché ipotizzano delle responsabilità anche da parte della tifoseria sassarese, presunte provocazioni che in qualche modo avrebbero evidentemente alimentato quanto accaduto sabato in città. Io credo invece che la violenza e l’odio che hanno caratterizzato la guerriglia urbana, poco c’entrino con le tifoserie e il gioco del calcio. Purtroppo siamo di fronte alla deriva più negativa che possa esserci del tifo, parliamo di delinquenti evidentemente lontani dai valori che contraddistinguono il calcio e lo sport in genere. Se provocazioni ci sono state, e questo andrebbe tutto dimostrato, sarebbe evidente una gravissima sottovalutazione delle misure preventive». Per Alessandra Giudici, ex presidente della Provincia «la violenza è figlia del momento, non esiste una posizione, non esiste un discorso di tifo pro o contro. Esiste il momento, buio, sporco, violento e cercato». Anche l’ex presidente della Torres Leonardo Marras, che nel 1999 provò a stemperare gli animi tra le due tifoserie organizzando un’amichevole ad Alghero tra Cagliari e Torres (anche in quel caso si verificarono incidenti e feriti) è convinto che quella battuta «il questore se la poteva risparmiare. Un servitore dello Stato non può dire una cosa del genere». L’ex giocatore della Juventus Antonello Cuccureddu, che ad Alghero ha una scuola calcio, è amareggiato per quanto accaduto. «Cerchiamo ogni giorno di insegnare ai nostri ragazzi altri valori e poi dobbiamo ancora assistere a queste cose, è assurdo». Chi non perde la fiducia è Roberto Desini, consigliere regionale e vice presidente regionale della Figc. «Preferisco parlare del fatto che sabato a Sorso ha vinto lo sport - spiega Desini - non dobbiamo fermarci davanti ai delinquenti. Se potessi organizzare un’amichevole del Cagliari a Sennori lo farei di corsa».

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