La Nuova Sardegna

Aias, i dipendenti in sciopero della fame

di Tamara Peddis

Da oggi in cinque sedi dell’associazione i lavoratori inizieranno la forma di protesta estrema

27 marzo 2017
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IGLESIAS. Nove mesi senza stipendio e i lavoratori Aias inaspriscono la protesta scegliendo lo sciopero della fame.

Questa mattina nelle diverse sedi dell’associazione a Cortoghiana, frazione di Carbonia, Cagliari, Uta, Assemini, Decimomannu e Mandas, un gruppo di lavoratori e lavoratrici rivendicheranno il diritto al salario con il digiuno dalle otto del mattino, rimanendo comunque in servizio per garantire le prestazioni agli assistiti. La comunicazione del 24 marzo da parte della presidente Aias, Anna Paola Randazzo, a tutti i dipendenti e collaboratori di erogare almeno una mensilità arretrata entro il 31 marzo, non ha placato gli animi dei lavoratori che si sono detti decisi e determinati nel mettere in atto la loro protesta perché ottenere un mese di stipendio non risolverebbe alcun problema. Ad iniziare per primo lo sciopero della fame lo scorso 13 marzo a Cagliari è stato Antonello Repetto, dipendente dell’associazione e sindacalista, che insieme ad un altro gruppo di lavoratori è stato sanzionato dall’Aias con dieci giorni di sospensione dopo che si erano rivolti direttamente alla Asl per provare a ottenere il pagamento delle spettanze arretrate.

L’associazione naviga in pessime acque per colpa delle difficoltà finanziarie ma vanterebbe crediti nei confronti del servizio socio-sanitario regionale, perlomeno secondo quanto riferito dalla presidente Anna Paola Randazzo.

Nei giorni scorsi, nella sede dell’assessorato alla Sanità, è iniziato il primo incontro per cercare di risolvere la vertenza e dare inizio a una verifica accurata sui debiti e sui crediti. La prossima riunione è stata programmata a metà aprile.

La protesta estrema dei lavoratori che questa mattina raggiungerà l’apice in diverse sedi dell’associazione, ha l'obiettivo di tenere alta l’attenzione sul problema che si trascina da diversi anni e, allo stesso tempo, di ottenere l’impegno concreto da parte delle istituzioni per il sostegno dei lavoratori che sono ormai allo streno delle forze.

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