La Nuova Sardegna

sa paradura

Sardegna generosa, mille pecore per i pastori terremotati

di Marco Bittau

OLBIA. Mille pecore, 500 quintali di foraggio e un'infinità di prodotti derivati del latte arrivati da ogni angolo della Sardegna, più una task force di 220 persone guidate da Gigi Sanna,...

25 marzo 2017
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OLBIA. Mille pecore, 500 quintali di foraggio e un'infinità di prodotti derivati del latte arrivati da ogni angolo della Sardegna, più una task force di 220 persone guidate da Gigi Sanna, irriducibile cantante-pastore degli Istentales, sotto lo sguardo benevolente della Coldiretti. Sono i numeri record dell'antica tradizione agropastorale della paradura che quest'anno i pastori sardi rinnovano per aiutare i loro colleghi delle zone terremotate nel centro Italia. Sì, perché nel mondo delle campagne la solidarietà si misura così, ricostituendo il gregge di chi ha perso tutto per qualunque disgrazia. Così il 31 marzo al porto dell'Isola Bianca, a Olbia, due autoarticolati giganteschi si imbarcheranno su una motonave Tirrenia che salperà nella notte diretta a Civitavecchia. Destinazione ultima Cascia, in provincia di Perugia, nel cuore dell'Umbria ferita dal terremoto. Lì i pastori sardi resteranno sino al 3 aprile e sarà una grande festa di amicizia e solidarietà.

L’iniziativa. Sa paradura è un pilastro della cultura agropastorale. Scandisce da secoli il vivere nelle campagne. Detta le regole di un vivere civile ancestrale. È sempre esistita e sempre esisterà. Però, a memoria d'uomo, non ci sono precedenti di donazioni così generose e la "spedizione dei mille" del 31 marzo sarà per questo un evento straordinario. Così come straordinaria sarà la previsione logistica di tutta l'operazione, messa a punto minuziosamente da organizzatori capaci di raccogliere collaborazione in ogni angolo della Sardegna, dalla Barbagia alla Gallura, dall'Ogliastra al Campidano, dalla Nurra al Sarrabus.

I numeri. Il punto di raccolta delle pecore sarà il centro ricerche Agris di Bonassai, nel Sassarese. Lì arriverà anche il foraggio e gli alimentari (tutti prodotti derivati del latte, partiti da Arborea). E sempre lì arriverannno anche i 40 maialetti termizzati, del tipo già testato con successo durante l'Expo a Milano. All'Agris di Bonassai i veterinari provvederanno alla verifica dello stato di salute e alla vaccinazione delle pecore. Tutto dovrà essere pronto per il 31 marzo quando il convoglio (due enormi tir) muoverà da Bonassai verso Olbia, scortato dalla polizia locale di Sassari. Ad attenderlo, all'Isola Bianca il resto della spedizione (220 persone in tutto), pronto all'imbarco su una nave Tirrenia che partirà durante la notte per Civitavecchia. Nel porto di Olbia si stanno già predisponendo tutte le misure logistiche necessarie per accogliere il convoglio che stazionerà in banchina per diverse ore prima dell'imbarco. «Stiamo producendo un grande sforzo – dice Gigi Sanna degli Istentales, lui stesso titolare di un'azienda agricola a Badde Manna, alle porte di Nuoro, e primo donatore della paradura – ma con soddisfazione e orgoglio, da sardo, devo dire a gran voce che nell'organizzazione abbiamo incontrato una enorme disponibilità da parte dei pastori, in ogni angolo della Sardegna. Come mai era accaduto prima. Insomma, nel momento del bisogno noi ci siamo. Detto questo, andiamo a Cascia per aiutare i nostri amici, non sarà una vacanza. Lavoreremo tutti e dormiremo nelle tende, non certo in albergo».

La musica. Sa paradura prevede anche una parte dedicata alla socializzazione e così durante la permanenza a Cascia è previsto un grande pranzo sociale e un concertone degli Istentales insieme al percussionista napoletano Tullio De Piscopo, agli Amici del folclore e ai Mamuthones di Samugheo. Ancora al sostegno dei terremotati è dedicata anche una delle ultime fatiche discografiche degli Istentales: la nuova canzone "A mani nude" scritta con Roberto Vecchioni. È in vendita su cd e dvd insieme a una bottiglia di vino (malvasia della cantina Siletta di Bosa). Il ricavato sarà devoluto al convegno delle suore di clausura di Cascia.

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