La Nuova Sardegna

Sanna resta in pista: voglio vincere

Sanna resta in pista: voglio vincere

Il deputato verso le primarie Pd: «Ho pensato di ritirarmi, ma avrei sbagliato»

25 marzo 2017
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La sindrome di Master Chef e dintorni ha messo radici anche nel Pd: no al menù fisso, molto meglio alla carta in cui ciascuno può scegliere. Il deputato del Sulcis Francesco Sanna, candidato per Soru e altri alla segreteria regionale del Pd, non lo nasconde: «È vero, ho pensato di ritirarmi, ma se lo avessi fatto avrei commesso un errore». Non tanto personale, a dire se ha fatto bene o male saranno le primarie del 30 aprile, ma «perché avrei negato agli iscritti e non solo a loro la possibilità di decidere chi votare». Con un solo concorrente, era una delle ipotesi, «avrebbe perso prima di tutto la democrazia e di cui invece il partito ha molto bisogno, è necessaria, in questo momento della sua storia». Correrà contro Giuseppe Luigi Cucca, che proposto dai renziani e dagli ex Diesse, in queste ore ha strappato il sostegno ufficiale anche di un altro colosso, l’area degli ex parlamentari Cabras e Fadda. Quando Sanna ha annunciato d’essere «sempre un candidato» non sapeva ancora della scelta dei popolari riformisti, certo lo supponeva. Ma non s’è composto comunque: «Non parto sconfitto, sono sceso in campo per vincere e darò battaglia. Sarà una battaglia di idee e progetti». Al partito – ha detto – «vorrei restituire l’entusiasmo, la voglia di partecipare e confrontarsi sui grandi temi anche fuori dagli schemi fino a riprendere questa sana abitudine: le proposte devono partire dal basso, dobbiamo riprendere ad ascoltare la gente». Il messaggio l’ha lanciato: «Basta con le decisioni nel segreto delle stanze o anche solitarie della giunta regionale, che rispetto, ma serve un maggior confronto con il partito, perché, com’è scritto nella Costituzione, i partiti devono ritornare a mediare fra la politica e cittadini». Non sarà facile richiamare ai gazebo delle primarie più di 30-40mila elettori, non sarà facile per il Pd liberarsi dalla prigione delle correnti: «Dobbiamo provare a superare quel tetto con e passione – ha detto Sanna – Poi non è più il tempo degli schemi e neanche delle pedine spostate sulla scacchiera da chissà chi». Per questo ha lanciato subito la sfida a Cucca: «Gli chiedo sin da ora quando mancano pochi giorni alla presentazione delle liste e a poco più di un mese alle primarie, un dibattito pubblico, per confrontarci sulla Sardegna, dai trasporti all’urbanistica, e sulle soluzioni». Secondo lui, in quel momento, salteranno «fuori le differenze fra le mie linee programmatiche – riassunte così: vorrei un partito al servizio della Sardegna – e le sue». Per poi lasciarsi andare a una battuta: «La discussione con Giuseppe Luigi di solito è così avvolgente che al massimo si rischia una frattura». Ha anche altre due convinzioni: «Mai sarò un uomo solo al comando, In caso di vittoria, la mia segreteria sarà aperta». La seconda è su Soru: «Con lui non ci sono rapporti di dipendenza. Cos’ha sbagliato quand’era segretario? C’erano delle regole d’ingaggio non concordate prima con chi aveva contributo alla sua elezione (l’area Cabras-Fadda) e lui ha continuato a mantenere la sua visione unitaria, anche se non era così». Sanna invece le sue regole d’ingaggio ha detto di averle chiare: « Andrò a parlare con tutti e vorrei tutti dentro il Pd, anche la Sinistra Dem, che è stata esclusa e ha deciso di non partecipare al congresso regionale. Speriamo ci ripensi». Anche al presidente della Regione chiederà una maggiore partecipazione alla vita del partito: «Non mi interessa che Pigliaru prenda la tessera. Vorrei invece che partecipasse a ogni incontro politico e con lui dovranno esserci sempre i parlamentari e i consiglieri regionali. Dobbiamo essere di nuovo una squadra in mezzo alla gente». (ua)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative