La Nuova Sardegna

Sarmed nel baratro La fabbrica verso la chiusura

Sarmed nel baratro La fabbrica verso la chiusura

VILLACIDRO. È durata pochi mesi la pace all'interno della Sarmed (nella foto), l'azienda di prodotti biomedicali che occupa nel suo stabilimento di Villacidro ottanta dipendenti, che vanno ad...

15 marzo 2017
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VILLACIDRO. È durata pochi mesi la pace all'interno della Sarmed (nella foto), l'azienda di prodotti biomedicali che occupa nel suo stabilimento di Villacidro ottanta dipendenti, che vanno ad aggiungersi agli altri cento e passa nel sito primario di Iglesias. La proprietà aziendale ha annunciato infatti l'intenzione di voler chiudere la fabbrica di Villacidro che presenterebbe elevati costi di gestione e di voler accentrare tutta la produzione in parte ad Iglesias e l'altra in Tunisia. Nessun dipendente del sito villacidrese perderebbe il posto di lavoro perché verrebbe trasferito in quello iglesiente, ma anche su questa prospettiva sarebbero sorte grosse difficoltà a causa dalla burocrazia locale e regionale. La proprietà aziendale aveva a suo tempo deciso di acquistare vasti lotti di terreno attorno allo stabilimento di Iglesias per poter accentrare lì tutta la produzione raddoppiando gli impianti. Ma ci sono voluti 21 mesi per l'acquisizione delle aree e intanto l'azienda ha perso una commessa milionaria di filtri medicali, facendo vacillare il bilancio e i progetti di crescita. Adesso quei filtri saranno prodotti in Tunisia a discapito degli stabilimenti di Villacidro e di Iglesias. Ma mentre per il secondo i problemi vanno lentamente risolvendosi, per Villacidro la situazione si fa davvero difficile. Secondo l'azienda i costi sono diventati insostenibili e la mazzata l'ha data l'aumento del 30 per cento del canone di affitto dei capannoni utilizzati nell'area industriale di Villacidro.

«La serrata del sito di Villacidro - hanno affermato i segretari territoriali Emanuele Madeddu (Filcetm), Marco Nappi (Femca) e Salvatore Sini (Uiltec) - è un atto che come organizzazioni sindacali non possiamo in alcun modo accettare. E' necessario che la politica, a tutti i livelli, faccia il suo dovere con tutti gli strumenti normativi disponibili per evitare che possa esserci una nuova delocalizzazione con perdita di lavoro locale e la cancellazione di un'attività produttiva veramente importante per il territorio del Villacidrese e per l'intera Sardegna». Per l'area di Villacidro sarebbe l'ennesima mazzata. «La Regione e tutte le istituzioni locali - hanno aggiunto i tre sindacalisti - facciano la loro parte, le organizzazioni sindacali avvieranno tutte le azioni necessarie per salvare questo importante segmento produttivo costituito dalla Sarmed». (l.on)

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