La Nuova Sardegna

Aias, sciopero della fame: «Siamo esasperati»

Aias, sciopero della fame: «Siamo esasperati»

La protesta di un lavoratore senza stipendio da 8 mesi e sospeso dall’azienda. Altri pronti ad aderire

14 marzo 2017
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CAGLIARI. Otto mesi senza stipendio e un provvedimento disciplinare da parte dell’azienda. I dipendenti Aias hanno sinora percorso diverse strade per vedere riconosciuto un diritto elementare: essere pagati per il lavoro svolto. Sinora le varie iniziative si sono risolte con un nulla di fatto. Non solo: 27 lavoratori sono stati sospesi per avere chiesto alle Asl il pagamento degli stipendi non versati dall’azienda. Tra i 27 c’é Antonello Repetto, sindacalista Cisal, sospeso per 10 giorni. Che ieri davanti alla sede dell’Aias in viale Poetto ha iniziato la nuova protesta: sciopero della famea oltranza, sino a quando il fisico glielo consentirà, per chiedere che la situazione si sblocchi. Intorno a lui tanti colleghi che vivono da mesi le stesse difficoltà. «I vertici dell'Aias ci hanno parlato per convincerci a desistere dalla protesta – dice Antonello Repetto – ma noi continueremo a manifestare. Anche un mio collega, Mauro Puddu, attualmente in servizio, aderisce allo sciopero della fame e tanti altri stanno arrivando».

Nel frattempo si moltiplicano le interrogazioni e gli appelli alla politica a vari livelli. Il senatore del gruppo Misto Luciano Uras, che di recente ha aderito a Campo progressista, si è rivolto ai ministri alla Salute Beatrice Lorenzin e al Lavoro Giuliano Poletti, ma anche alla Regione e alla prefettura di Cagliari. «La vertenza dell'Aias è una vicenda lunga e dolorosa nella quale si intrecciano i diritti delle persone in condizioni di oggettivo bisogno di tutela socio-sanitaria e la sistematica denunciata violazione dei diritti dei lavoratori dipendenti che devono sopportare da diverso tempo la irregolarità delle retribuzioni», dice Uras. Non solo: «Si sta determinando anche un'irrituale situazione che colpirebbe i lavoratori con pesanti provvedimenti disciplinari, soprattutto verso i rappresentanti sindacali. Per questo chiedo all'assessore regionale di farsi carico del problema per assicurare i diritti sindacali dei lavoratori colpiti da provvedimenti disciplinari». Interviene anche il capogruppo regionale dell'Udc, Gianluigi Rubiu, che ha presentato una interpellanza: «La giunta regionale sta dimostrando il suo totale disinteresse sulla vertenza Aias e sul futuro dei lavoratori. Sollecitiamo il presidente del Consiglio Ganau e il presidente della commissione Sanità perché convochino immediatamente il parlamentino, con un faccia a faccia tra i vertici dell'azienda, la giunta e i responsabili dell'Ats».

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