La Nuova Sardegna

Forestas, operai verso la stabilizzazione

Forestas, operai verso la stabilizzazione

L’assessore Spano annuncia le assunzioni a tempo indeterminato di 315 lavoratori, ma gli esclusi ricorrono al Tar

03 marzo 2017
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SASSARI. Sono 315 gli operai dell’agenzia Forestas che verranno assunti a tempo indeterminato. L’annuncio è arrivato alla Commissione autonomia del consiglio regionale direttamente dall’assessore della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, nel corso dell’audizione sull’ex Ente Foreste. La stabilizzazione, però, è rimandata al Tribunale amministrativo che dovrà stabilire se accogliere o respingere il ricorso dei colleghi esclusi dalla graduatoria. Rispondendo alle domande del presidente Francesco Agus, l’assessoree si è soffermata sull’ipotesi dell’applicazione del contratto della Regione ai dipendenti di Forestas e sui relativi costi che comporterebbe una scelta di questo tipo. Anche il tema delle mansioni superiori attribuite in questi anni agli operai è stato esaminato, con la possibilità che una riserva del 50 per cento dei posti venga messa a concorso pubblico. Un argomento caldo che ieri ha portato i lavoratori a manifestare davanti al Consiglio regionale.

Il presidente Francesco Agus ha ricordato che «su 3.781 operai, il 60 per cento ha il primo livello e saranno dunque possibili e necessarie progressioni al secondo e terzo livello». Per il consigliere Daniele Cocco, «il guaio di Forestas sono i “mansionati” al quarto livello, che a breve non potranno più lavorare nei cantieri».

Per l’Inps, la direttrice regionale Cristina Deidda e la sua vice Irene Cammarata hanno ribadito la posizione dell'ente previdenziale: «Forestas rientra tra le pubbliche amministrazioni. Gli operai, a differenza dei colleghi amministrativi, non sono inquadrati nella cassa pensionistica pubblica ma in quella privata, per una questione di mansioni svolte». Secondo l'Inps, non c'è «nessun aggravio di costi sotto il profilo previdenziale, nel caso in cui ai lavoratori di Forestas il Consiglio regionale riconosca con una legge l'applicazione del contratto della Regione». Al termine di questo ciclo di audizioni, il presidente Agus si è detto contrario «alle fughe in avanti. Stiamo lavorando per avere un quadro complessivo di situazioni e norme – chiarisce –. Soltanto dopo questa fase si potrà ragionare sulle soluzioni». La questione degli operai destinati a ritornare nei cantieri dopo avere assolto mansioni da impiegati sarà quindi decisa dal Tribunale amministrativo.

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