La Nuova Sardegna

E Sassari spera nell’onda rosa

E Sassari spera nell’onda rosa

Anche per la città la manifestazione ciclistica può essere un’occasione di rilancio

25 febbraio 2017
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SASSARI. La carovana rosa sfiora Sassari, ma il capoluogo spera di attirare le migliaia di persone attese nell’isola per il giro. Hotel, bar e ristoranti sono pronti per accogliere i tanti fan delle due ruote che arriveranno nell’isola ai primi di maggio. Un appuntamento atteso anche per ridare un’iniezione di fiducia a un settore, il commercio, che negli ultimi anni ha conosciuto ha dovuto fare i conti con un’emorragia di attività. Anche se in realtà è una città a due facce. Chiudono i negozi, ma crescono bar e ristoranti. Dal 2008 al 2016 a Sassari ha perso 18 negozi di alimentari, 4 tabaccherie, 81 attività di prodotti per la casa, 110 negozi di prodotti non alimentari. In otto anni ha abbassato la saracinesca il 15,8 per cento delle attività di commercio al dettaglio in periferia e addirittura il 22,3 nel centro storico. Nello stesso periodo però in tutta la città, anche se più in periferia che nel centro, bar e ristoranti hanno avuto una impennata del 22,3 per cento. Nel 2008 erano 536, oggi sono 646. Un boom che non ha contagiato gli alberghi, che a Sassari hanno registrato una contrazione del 37,4 per cento. Dai 48 di otto anni fa si è passati agli attuali 35. Un segno negativo soprattutto per le zone periferiche: nel centro storico, infatti, il saldo degli hotel è positivo. Rispetto al 2008 in città se ne registra uno in più. In aumento anche le farmacie, che sono cresciute del 25 per cento nei quartieri fuori dal centro. La fotografia di Sassari, come risulta dallo studio di Confcommercio, non è molto dissimile da quella di Sassari. Il commercio al dettaglio è crollato nel centro storico, mentre nelle zone periferiche è riuscito a contenere le perdite. Anche nel capoluogo aumentano bar e ristoranti, ma a differenza di Sassari crescono anche gli alberghi. Erano 99 nel 2008, sono 130 oggi, con un boom soprattutto nel centro storico,.

Sia Sassari che Cagliari perdono negozi in sede fissa un po' più rapidamente rispetto al resto del paese. Una tendenza solo in parte attenuata dalla crescita del numero di ambulanti, alberghi, bar e ristoranti. Con rilevanti differenze tra centri storici e zone residenziali: nei primi il tasso di riduzione dei negozi in sede fissa è sensibilmente più elevato rispetto alle periferie. In particolare, nei centri storici si registra una riduzione di tutte le tipologie distributive - soprattutto libri, giocattoli e abbigliamento con un meno 12,6 per cento a Sassari e meno 13,9 a Cagliari - e una vera e propria sparizione dei benzinai (meno 27,5) a Cagliari, mentre a Sassari si registra un dato in controtendenza rispetto ai 40 Comuni presi in esame: più 15,6.

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