La Nuova Sardegna

Latte, Coldiretti ritorna all’attacco

Latte, Coldiretti ritorna all’attacco

L’associazione annuncia una nuova manifestazione: «Non è stato fatto nulla»

23 febbraio 2017
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SASSARI. Coldiretti attacca la Regione. in ballo c’è il prezzo del latte e le accuse mosse dall’associazione sono chiare e mirate: «Hanno deciso di stare dalla parte dei trasformatori. Il voto della Commissione Bilancio, con cui hanno destinato 14 milioni di euro al ritiro del Pecorino romano, chiarisce la volontà della Regione di ignorare i pastori e pensare solo ai trasformatori», dicono il presidente Battista Cualbu e il direttore Luca Saba. Eppure, sempre secondo Coldiretti, le colpe della crisi sarebbero solo di una parte che non ha saputo programmare e che, però, porta a casa anche i soldi pubblici. «E presto guadagneranno il doppio visto che stanno producendo poco Pecorino romano», aggiungono.

E i veri danneggiati sarebbero i pastori, accusati di produrre troppo latte «e poi costretti a pagare gli errori degli altri con un prezzo del latte da miseria, lontano dai costi di produzione. E sono pure mazziati dalla politica che li ignora», attaccano ancora da Coldiretti prima di passare ai giudizi: «Non possiamo essere soddisfatti di una politica di parte. La Giunta – sostengono ancora Cualbu e Saba – avrebbe dovuto fare fronte comune e pretendere dal Governo di integrare le risorse per il bando degli indigenti con somme proprie, destinando i fondi regionali direttamente ai pastori, le vere e sole vittime. Notiamo invece che il problema è sottovalutato, come è stato dimostrato sabato quando il dramma dei pastori e dell’agricoltura sarda è stato sottaciuto al presidente del Consiglio in visita a Cagliari. Servono ricadute per i pastori con un aumento certo del latte. I soldi del bando devono essere utilizzati per ritirare il Pecorino da chi l’ha prodotto. «La mobilitazione di Coldiretti continua – concludono Cualbu e Saba –. Presto scenderemo nuovamente in piazza con azioni ancora più forti».

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