La Nuova Sardegna

Caos neve, salva la Spano non passa la sfiducia

Caos neve, salva la Spano non passa la sfiducia

Respinta la mozione del centrodestra nei confronti dell’assessore all’ambiente Pigliaru: sindaci mai soli ma il sistema di allerta meteo deve essere migliorato

23 febbraio 2017
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CAGLIARI. Il centrodestra sapeva di non avere la forza, in Consiglio regionale, per far saltare l’assessora all’ambiente Donatella Spano, per il caos nevicata di metà gennaio, però due risultati li ha ottenuti comunque. Il primo: dopo aver ribadito che «mai i sindaci sono stati lasciati soli nell’emergenza», il governatore Francesco Pigliaru è stato chiaro nel dire: «Rispetto al passato la protezione civile è migliorata molto, ma senza mettere in ombra quanto fatto finora, il sistema dell’allerta meteo ha bisogno di alcune correzioni perché dovunque i cittadini devono sentirsi sicuri anche in un evento naturale straordinario come quello di un mese fa». Il secondo obiettivo la minoranza l’ha raggiunto, quando Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha detto rivolto all’assessora: «Sarebbe stato importante, in quei giorni difficili, che fosse andata di persona nei Comuni bloccati dal maltempo invece d’affidarsi ai comunicati stampa. La prossima volta lo faccia: una parola di conforto è sempre utile, anche se in concreto non avrebbe cambiato nulla». L’impegno, quello del presidente, e il richiamo all’assessore sono bastati al centrodestra, che, alla fine, ha incassato bene la sconfitta in aula. Trentadue consiglieri, la maggioranza compatta, ha votato contro la mozione di sfiducia, ventidue a favore. Più due astenuti: il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, com’è prassi, ed Emilio Usula dei Rossomori, per sottolineare che il suo partito è sempre più distante dalla coalizione di cui faceva parte nel 2014.

L’attacco. Con tutti i suoi effettivi, il centrodestra ha denunciato con forza quanto accaduto in quei giorni terribili. Pietro Pittalis di Forza Italia, primo firmatario della mozione insieme a Michele Cossa dei Riformatori, ha messo in fila carenze, disservizi ed errori. «La macchina della protezione civile – ha detto nel puntare il dito anche contro Graziano Nudda, a capo del servizio – s’è mossa in ritardo, o peggio ancora non ha sfruttato al massimo i mezzi che aveva a disposizione. Alcuni chissà perché sono rimasti addirittura fermi nei capannoni. Con il risultato che troppi Comuni del Centro Sardegna sono rimasti isolati per troppo tempo e poi le colpe sono state scaricate in fretta e furia sui sindaci». Fino all’affondo: «Sappiamo che Donatella Spano è l’assessore più blindato di tutti, ma per questo non possiamo girare la faccia dall’altra parte. Ha commesso troppi errori e li deve pagare». Sullo stesso tono tutti gli altri interventi del centrodestra, con Cossa che ha aggiunto: «L’inefficienza della Regione è stata addossata ai sindaci e non è la prima volta che accade».

La replica. Quella di Donatella Spano è stata tecnica, mentre molto più politico quella di Pigliaru. L’assessora ha respinto le accuse con una sfilza di numeri sugli uomini in campo e i mezzi a disposizione: «Sin dalla prima allerta meteo – ha detto – abbiamo schierato 1.500 persone e inviato 900 mezzi nei territori. Il sistema è scattato subito davanti all’emergenza e anche il coordinamento con le prefetture ha funzionato all’inizio e nei giorni successivi». Poi è arrivata la risposta anche alle polemiche sollevate dai sindaci: «Quasi tutti ci hanno ringraziato e non si sono sentiti soli, a parte i pochi che hanno protestato. Finora dai comuni del Nuorese e dell’Ogliastra abbiamo ricevuto sessanta dichiarazioni di calamità naturale e stanziato i soldi per risarcire i danni. Sono già a disposizione». Pigliaru ha detto: «Se non è giusto prendere ad esempio un evento straordinario, la grande nevicata, che non avveniva da 60 anni, è anche vero che l’assessore ha messo su in nove mesi il centro direzionale regionale della protezione civile, mentre altri in dieci anni non ci so riusciti». Poi il ramoscello di pace offerto ai sindaci-contestatori: «È vero che c’è stato qualche errore di comunicazione da parte nostra e forse anche per questo i toni sono stati aspri. In futuro non saremo certo noi a ricordare, nell’emergenza, quello che i Comuni non hanno fatto, ma ai sindaci dico: dobbiamo lavorare assieme e ogni giorno per rendere ancora più efficiente la protezione civile» (ua)

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