La Nuova Sardegna

Gli americani vogliono la Costa Smeralda

di Guido Piga
Gli americani vogliono la Costa Smeralda

Offerto in cambio del gioiello turistico un grattacielo a New York. E i turchi provano a comprare la Marina di Porto Cervo

19 febbraio 2017
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OLBIA. Piace ancora, la Costa Smeralda: 55 anni dopo la sua nascita, con rughe più o meno profonde, c’è ancora chi la vuole. Un finanziere americano è venuto da New York per vederla e ha offerto un grattacielo nella Grande Mela per farla sua. Uno scambio da 800-900 milioni di euro. Un gruppo turco leader nella nautica è sbarcato già due volte per controllare il porto e il cantiere ed è pronto ad acquistarli, mettendosi in diretta concorrenza con l’Aga Khan. Un affare da 200 milioni.

Ora toccherà al fondo del Qatar - proprietario della Costa Smeralda - valutare le offerte, decidere se vendere a spezzatino (il porto ai turchi, il resto agli americani), se cedere in blocco tutti i beni o se affittarne qualcuno (come il porto). L’ipotesi vendita quindi c’è, avvolorata anche da un audit sui costi in corso da mesi e dal via libera dato ai compratori per vedere la Costa.

Da New York con amore. L’inverno, a Porto Cervo, è stato scosso da una serie di visite. Direttamente da New York sono arrivati gli investitori di una società, Ashkenazy Acquisition, con grandi numeri nel settore immobiliare. I suoi emissari, accompagnati dai dirigenti del Qatar, hanno visitato la Costa Smeralda: i terreni, il porto, gli alberghi. Hanno preso appunti, controllato i primi numeri. E sono stati visti da più occhi, più o meno indiscreti. L’operazione consisterebbe in questo: gli americani cederebbero un loro grattacielo a New York per avere in cambio la Costa Smeralda.

Il business delle ville. Se la trattativa proseguirà, resta da capire quale possa essere il prezzo dell’affare. Secondo alcuni rumors, in base alle valutazioni fatte da una advisor sulla Costa, anche 800-900 milioni di euro. Questo, almeno, fino a qualche giorno fa. Fino a quando il commissario straordinario di Arzachena, Antonella Giglio, una grande esperta di urbanistica, non ha bocciato una lottizzazione, anche sui terreni del Qatar, che prevedeva la costruzione di 20 ville sul mare, dal valore ciascuna da 10 milioni, per un business totale da almeno 200 milioni. Un no arrivato, leggi alla mano e con tanto di dati tecnici, perché l’investimento è vietato dal piano paesaggistico. I proponenti, alcuni imprenditori olbiesi, a cui si è aggiunto il Qatar proprio recentemente, faranno probabilmente ricorso al Tar, forti anche del disco verde ottenuto dagli uffici comunali.

Arrivano i turchi. Sempre in un inverno così insolitamente vivace e pre-elettorale (a maggio si vota per le comunali), a Porto Cervo sono sbarcati i turchi. In questo caso con una società, Dogus, leader nel Mediterraneo per la gestione dei porti (e non solo). E loro, i turchi, proprio la marina e il cantiere nautico hanno messo nella lista dei desideri. Due visite ravvicinate, documenti controllati, verifiche fatte. L’interesse è reale, e - anche se ancora non è stata formalizzata un’offerta - l’affare potrebbe essere da 200 milioni di euro. A meno che il Qatar non ricorra al piano B: l’affitto della marina, proprio ai turchi, per valorizzarla ancora di più. Questo mese, secondo i ben informati, sarà decisivo.

Le mosse dell’Aga Khan. La concorrenza sul porto potrebbe non piacere all’Aga Khan, il quale da mesi tratta con il Qatar per l’acquisto della marina, vecchia e nuova. Vorrebbe rilanciarla con investimenti e iniziative di livello proprio a partire da quest’anno, in cui si festeggiano i 50 anni dello Yacht club Costa Smeralda. Un evento a cui l’Aga Khan si sta preparando con cura e passione. Tanto è vero che sta ristrutturando e ampliando un’altra villa alle Cerbiatte, dando un bel po’ di lavoro ad Arzachena (le imprese sono la Smeralda immobili di Azara e la Aire di Filigheddu) e pronto a puntare ancora su Porto Cervo. In questo mese - in cui l’Aga Khan e un altro ramo del Qatar devono formalizzare la comune società per Meridiana - dovrebbe arrivare la parola fine anche per la marina della Costa Smeralda.

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