La Nuova Sardegna

Nule e Orune si incontrano Stefano, nuove ricerche

di Nadia Cossu
Nule e Orune si incontrano Stefano, nuove ricerche

Iniziative congiunte dei due centri per disinnescare l’odio tra le comunità

13 febbraio 2017
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NULE. Il no alla violenza questa volta arriva con forza dai giovani di Nule. Cantano con le loro voci le rime di una poesia scritta da Pietro Mellino: “Torra, ti namus ancora torra! Ca ses impressu in coro e in mente...” . Si rivolgono idealmente a Stefano Masala, vogliono che torni a casa e gli ricordano che è “sempre impresso nel cuore e nella mente” di tutti i suoi compaesani. E ad ascoltarli in una sala affollata ci sono due paesi, nuovamente insieme.

Nule e Orune si incontrano ancora una volta per lanciare un messaggio importante: «Dopo il consiglio comunale congiunto – spiega il sindaco del paese del Goceano Giuseppe Mellino – abbiamo deciso di andare oltre le parole e di collaborare per diffondere il culto della non violenza, di qualsiasi tipo essa sia».

L’iniziativa è molto bella, perché non è fatta solo di parole ma anche di arte. Scultori, pittori, fotografi si sono ritrovati ieri nei locali dell’ex Isola di Nule per partecipare alla mostra d’arte contemporanea curata da Dina Montesu che non a caso è stata chiamata “Un segno contro la violenza”. Sono state presentate le opere di diversi artisti e l’appuntamento ha rappresentato l’occasione per ricordare ai parenti di Stefano Masala, scomparso ormai da ventuno mesi, e di Gianluca Monni, lo studente ucciso a fucilate l’8 maggio del 2015, che tutta la gente di Nule e di Orune è con loro. Ci sono due giovani in carcere per questo delitto e anche per quello di Masala: Paolo Pinna e Alberto Cubeddu. Hanno 18 e 22 anni, la stessa età dei ragazzi che ieri durante l’evento organizzato in paese hanno cantato a tenore per il loro amico Stefano. «Il nostro obiettivo – lo ha detto con forza il sindaco Mellino ma le sue parole sono state condivise anche dal primo cittadino di Orune Michele Deserra – è quello di tenere sempre alta l’attenzione sul tema della non violenza. A maggior ragione dopo quello che è accaduto a Stefano e Gianluca. E tra maggio e giugno organizzeremo un’altra importante iniziativa che andrà sempre in questa direzione».

«Le nostre comunità devono trovare la forza di reagire per sconfiggere la violenza e poi riprendere insieme quel cammino di civiltà e amicizia che le ha sempre contraddistinte – avevano detto i due sindaci nell’incontro di ottobre – È fortissimo il legame tra Nule e Orune e nulla potrà mai spezzarlo». L’incontro di ieri è un’ulteriore conferma di quanto solido sia, soprattutto in questo difficile momento, il rapporto tra i due paesi.

E i familiari di Stefano Masala hanno apprezzato la solidarietà e la vicinanza delle due comunità. Un calore che aiuta ad affrontare la sofferenza di questi lunghi mesi. «Ora aspettiamo che vengano riattivate le ricerche di mio figlio – dice il padre Marco – sappiamo che manca poco. La nostra ansia non si attenua, sono passati quasi due anni dalla scomparsa di Stefano e le nostre forze sono davvero al limite».

Manca l’ufficialità ma a quanto pare la nuova attività di ricerca del trentenne in un’altra zona ben definita tra le campagne di Nule, dovrebbe partire a brevissimo con i cani che arriveranno da Bologna e il supporto di apparecchiature sofisticate.

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