La Nuova Sardegna

Grenaches, un successo di squadra

Grenaches, un successo di squadra

Il vicepresidente Paci: «Abbiamo portato nel mondo l’isola e il nostro cannonau»

13 febbraio 2017
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ALGHERO. L’isola vince il campionato del Cannonau. Un successo che va oltre il medagliere, dove la Sardegna si è aggiudicata 44 premi. La formula itinerante del Grenaches du monde, una novità per il concorso enologico nato in Francia per mettere a confronto i Cannonau da tutto il mondo, si è rivelata una scelta azzeccata, sostiene la Regione, per fornire a produttori di 7 paesi e agli oltre 100 delegati delle giurie una fotografia il più ampia possibile della varietà produttiva, enogastronomica, storica e culturale della Sardegna. Il concorso vero e proprio e le sue iniziative collaterali si sono svolte nell’arco di tre giorni tra Nuoro, Alghero e Cagliari, ma nell’anno intercorso tra l’investitura ricevuta a Saragozza e l’edizione sarda sono state coinvolte tutte le zone produttive del Cannonau. «Portiamo la Sardegna nel mondo – afferma l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, che ha fatto gli onori di casa insieme al collega del Turismo Francesco Morandi –. Siamo felici di aver ospitato una manifestazione internazionale così importante, che ci ha permesso di portare in una vetrina internazionale il nostro vino Cannonau, prodotto d'eccellenza e simbolo dell'identità della Sardegna: puntiamo moltissimo sull'agroalimentare di alta qualità, settore di forte richiamo che può e deve diventare il nuovo volano di sviluppo dell'economia di tutta la regione».

Il lavoro di Regione e Laore non si è esaurito con la fine della manifestazione. «Il lavoro di questi mesi sta già dando frutti importanti – aggiunge Maria Ibba, direttrice dell’agenzia Laore –: il press tour di ottobre e l’incontro dei consorzi di tutela di novembre a Jerzu hanno gettato le basi per rapporti che porteranno a iniziative comuni sul Cannonau con gli altri paesi del Mediterraneo». Quasi di rivoluzione copernicana per il settore vitivinicolo sardo parla Marcello Usala, presidente del Consorzio di tutela del Cannonau Doc e delle cantine Antichi poderi di Jerzu. «Ringraziamo la Regione che ha voluto portare in Sardegna il concorso, ma anche il consorzio francese Civr che ci ha dato un esempio concreto di come l’apertura, la condivisione e il lavoro in rete siano molto più proficui della logica dell’orticello che spesso ha azzoppato la crescita della viticoltura, un settore economico strategico. Non c’è tempo da perdere in “polemiche di bassa lega sulle location della fase finale della manifestazione. I risultati ci hanno dato ragione».

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