La Nuova Sardegna

Ecco Grenaches du Monde l’isola celebra i Cannonau

di Gian Mario Sias
Ecco Grenaches du Monde l’isola celebra i Cannonau

Numeri record per l’edizione entrata nel vivo ad Alghero con le degustazioni In gara 684 vini tra cui 184 prodotti da 104 cantine sarde. Stasera le premiazioni

11 febbraio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Tanto per spiegare cosa è appena passato in Sardegna, bastano alcune cifre. Sette Paesi, tre Continenti, 684 vini in concorso, 204 dei quali sono italiani, 122 cantine partecipanti, tra cui 104 sarde, 184 vini sardi in gara, 100 giurati internazionali. Sono i numeri della quinta edizione di “Grenaches du monde”, il più importante concorso internazionale riservato ai vitigni della famiglia cui appartiene anche il cannonau. Ospitata nell’isola, la manifestazione ieri è entrata nel vivo ad Alghero, a Lo Quarter, dove si sono tenute le degustazioni dei quasi settecento campioni di vino, che saranno premiati in occasione della cerimonia di chiusura in programma oggi a Cagliari. A decidere il medagliere, venti commissioni deputate all’assaggio e alla valutazione di una trentina di vini a testa. Enologi, degustatori, sommelier, blogger, opinion leader, giornalisti specializzati: un team internazionale di primissimo piano. Se questi dati non bastassero, ce ne sono altri che aiutano a capire cosa rappresenta il cannonau per l’isola. “Grenaches du monde” celebra una qualità di vini cui nel mondo sono dedicati 200mila ettari. Il coltivatore principale è la Spagna con 100mila ettari, poi la Francia con 90mila. In Italia il grenache parla quasi esclusivamente sardo: su 7mila e 800 ettari coltivati, 7mila e 600 sono sardi, 5mila e 500 tra Nuoro e l’Ogliastra. Al cannonau doc sono dedicati 2230 ettari, per una produzione di 122mila quintali, 90mila ettolitri e 9milioni di bottiglie, con una resa per ettaro pari a 40 ettolitri. Se poi i numeri non fossero sufficienti, ci sono le dichiarazioni d’intenti dei protagonisti. «La storia del cannonau è la storia della Sardegna, sull’isola c’è traccia di produzione di cannonau già tremila anni fa», dice l’assessore regionale del Turismo e delle Attività produttive, Francesco Morandi. Per Mario Bruno, sindaco di Alghero, «Grenaches du monde è stata una grande opportunità per Alghero e per la Sardegna, che devono e possono vivere di turismo tutto l’anno». Stesso discorso fatto dall’assessore Marzia Cillocco del Comune di Cagliari, che oggi ospiterà la cerimonia di premiazione. Come ha sottolineato il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, «eventi del genere sono possibili solo se esiste una rete, questo è un bell’esempio di quel che possono fare le istituzioni». Agostino Cicalò, presidente di Unioncamere Sardegna, va al di là dei dati. «Il cannonau rappresenta una piccola porzione della nostra economia – dice – ma è un veicolo straordinario sul piano turistico». Merito «di quegli imprenditori che fanno del comparto vitivinicolo una delle maggiori ricchezze per la Sardegna». Soddisfatta Maria Ibba, direttore generale di Laore. «Mi auguro che questa esperienza sia un punto di partenza, lavoriamo insieme per la valorizzazione di prodotti che appartengono alla storia dei nostri territori». Nel 2018 “Grenaches du monde” si svolgerà in Catalogna.

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative