La Nuova Sardegna

Finanziaria regionale, manca un miliardo. "Serve una nuova vertenza entrate"

Il Consiglio regionale sardo
Il Consiglio regionale sardo

A lanciare l'allarme è il presidente della commissione Bilancio del consiglio regionale, Franco Sabatini, che si è espresso a conclusione del ciclo di audizioni sulla legge: da martedì 7 l'avvio della discussione generale

02 febbraio 2017
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CAGLIARI. Nella Finanziaria 2017 manca all'appello quasi un miliardo di euro che rende necessaria l'apertura di una nuova vertenza entrate «per contrapporsi al governo». Ma non solo. Anche sulle risorse inserite nella manovra si registrano ritardi burocratici dovuti ad una «scarsa qualità amministrativa» e alla carenza di valutazione degli effetti delle politiche messe in campo, come nel caso della povertà.

Per il contrasto di questo fenomeno la Sardegna è una delle regioni che spende di più in Italia, eppure resta tra le più povere. L'allarme è stato lanciato dal presidente della commissione Bilancio del consiglio regionale, Franco Sabatini (Pd), che ha convocato i giornalisti a conclusione del ciclo di audizioni sulla Finanziaria: da martedì 7 l'avvio della discussione generale.

«Il quadro delle entrate è alquanto preoccupante - spiega Sabatini - gli effetti della vertenza entrate, avviata nel 2004 e chiusa nel 2016, vengono azzerati visto che scontiamo 684 milioni di accantonamenti per il 2017 e l'aumento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) in sanità per 54 milioni. Poi ci sono i tagli agli enti locali che sollecitano almeno 100 milioni di euro per poter continuare a svolgere funzioni fondamentali come protezione civile, edifici scolastici e strade.

Ci sono poi 130 milioni delle riserve erariali da recuperare e 14 milioni da reperire per il settore ovi-caprino nei capitoli di bilancio, ora ingessato da tre macrovoci: fondo unico, sanità e spese obbligatorie. Ormai - sottolinea l'esponente della maggioranza - i fondi Ue non sono più aggiuntivi a quelli regionali ma li stanno sostituendo». Adesso la commissione lavorerà su tre fronti: una risoluzione da approvare la settimana prossima con l'ipotesi di convocazione degli Stati generali «perchè - auspica Sabatini - la vertenza entrate diventi la vertenza della Sardegna: dobbiamo chiedere che gli accantonamenti non vengano più esercitati o che lo Stato si faccia carico dei costi della sanità».

Verrà quindi proposta una verifica, ogni tre mesi - quattro volte l'anno - su ogni singolo capitolo di bilancio per individuare ritardi e responsabilità all'interno dell'amministrazione regionale («ad ogni centro di responsabilità corrisponde un funzionario», ricorda il presidente della commissione). Infine, si lavorerà su un welfare tutto sardo per mettere insieme con un emendamento le risorse a favore del reddito di inclusione sociale (Reis) e quelle destinate al contratto di ricollocamento (Cri) che sta prendendo piede in questi mesi.

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