La Nuova Sardegna

Arru difende Moirano: «Abbiamo scelto il meglio»

Arru difende Moirano: «Abbiamo scelto il meglio»

La polemica sul maxi compenso al manager dell’Ats, accuse anche dal Pd L’assessore: «Inutili i confronti con il passato, risparmieremo quasi 2 milioni»

01 febbraio 2017
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CAGLIARI. Se il Centro democratico, in Parlamento e anche alla Regione, ha trasformato il caso degli stipendi dei manager della sanità in una guerra santa, anche parte del Pd non ha mollato la presa in Consiglio regionale. Con la giunta e soprattutto l’assessore alla sanità Luigi Arru impegnati ogni giorno a replicare ad un gruppo e all’altro fino al’ultima dichiarazione: «Abbiamo scelto il meglio». E il meglio si sa, è Fulvio Moirano, da gennaio direttore generale dell’Asl unica e ingaggiato dalla Regione con un contratto da 200mila euro lordi l’anno per cinque anni.

Cd. Dopo aver fatto esplodere la polemica alla Camera, col deputato Roberto Capelli, sulla Rete il Centro democratico ha continuato la crociata. «Qualcuno mente», ha scritto la segreteria regionale dopo la risposta del governatore Francesco Pigliaru al ministro della Salute, che in prima battuta aveva dato ragione alle contestazioni del Cd sul costo degli stipendi. Secondo una tabella fatta circolare sempre dal Capelli: il costo totale dei manager non diminuirebbe dopo la riforma ma aumenterebbe. Nel dettaglio: da 1,6 milioni prima dell’Asl unica-Ats salirebbe fino a 2,1, con un aumento medio di mezzo milione. Si sa invece che la giunta, anche nella lettera inviata al ministero, ha scritto: «Da 5 milioni la spesa scenderà a 3,1». La battaglia dei numeri continua.

Pd. Battaglia in cui si sono schierati anche i consiglieri regionali dem della corrente dei popolari-riformisti. In un’interrogazione, la prima firma è di Cesare Moriconi, e altri numeri, sono loro a sostenere che «da gennaio il costo dei manager sarà di un milione 248mila euro l’anno, nonostante il loro numero si sia ridotto rispetto ai 33 direttori generali, sanitari e amministrativi delle vecchie Asl, che era invece intorno ai 423mila euro». Per proseguire: «L’aumento straordinario della spesa dipende solo dai contratti con cui sono stati reclutati i nuovi dirigenti esterni in arrivo dalla penisola». Con anche un secondo dettaglio: «Quelli esterni costeranno infatti alla Sardegna poco più di un milione, gli interni a capo delle Aree socio sanitarie (ex Asl) poco più di 235mila euro».

L’assessore. La replica di Arru è stata immediata: «Quando vuoi una squadra che vince, cerchi e scegli tra le migliori competenze professionali. Quando vuoi che una azienda complessa funzioni, prendi il meglio che il panorama nazionale offre e crei le condizioni perché si possano avere le migliori candidature». Per poi spiegare: «Abbiamo scelto il meglio per amministrare una realtà che gestisce 3 miliardi del bilancio regionale, governa oltre 20 mila dipendenti e ha un milione e mezzo di possibili utenti. Quando si parla di cifre, vanno citate tutte, anche quelle che rendono la dimensione dell'impresa affidata ai manager dell'Asl unica». E poi concludere: «Oggi non servono raffronti improponibili, ad esempio con la gestione commissariale del 2016 che prevedeva stipendi inferiori a quelli dei vecchi direttori generali. I numeri reali – è l’ultima replica di Arru – dicono: ora risparmieremo quasi 2 milioni nelle retribuzioni dei manager». Ma Forza Italia ha controreplicato: «L’assessore parla di squadra vincente ancora prima che scenda in campo e soprattutto ancora prima dei risultati».

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