La Nuova Sardegna

Peste suina: il sindaco di Seulo attacca la Regione

Gian Carlo Bulla
Il sindaco di Seulo Enrico Murgia
Il sindaco di Seulo Enrico Murgia

Enrico Murgia contesta la disposizione di paralizzare l'attività degli allevatori in un raggio di dieci chilometri attorno al focolaio della malattia indidivuato in un allevamento di Aritzo

29 gennaio 2017
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SEULO. Stop alla movimentazione e alla macellazione dei maiali in un raggio di 10 chilometri intorno al focolaio di peste suina individuato due giorni fa ad Aritzo, dove sono stati abbattuti tre capi.

Il provvedimento è stato assunto dal distretto di Sorgono del servizio di sanità animale dell’Asl di Nuoro e coinvolge i comuni di Aritzo, Seulo, Tonara, Desulo, Gadoni e Belvì. La decisione ha scatenato forti proteste da parte del sindaco di Seulo Enrico Murgia.

«Mi piacerebbe conoscere il “genio” che ha disposto i divieti fino a un raggio di 10 chilometri e sulla base di quale “studio scientifico” è stata determinata questa misura che arrecherà senz’altro notevoli danni alla nostra economia», sottolinea Murgia, ingegnere, e funzionario della Regione.

Le aziende suinicole di Seulo hanno aderito senza frapporre ostacoli, alla campagna propedeutica alla eradicazione della peste suina attivata dalla Regione. «Ora a causa dello stop è a rischio la produzione di prosciutti, pancette e guanciali, tutti prodotti di nicchia molto apprezzati e richiesti».

Le aziende vengono periodicamente controllate. Gli esami hanno sempre evidenziato la salubrità dei capi allevati. «Non riesco a capire perché anche i nostri allevamenti siano stati penalizzati – conclude Murgia –. Nei territori del nostro comune non ci sono più maiali allo stato brado di proprietà dei nostri allevatori».

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