La Nuova Sardegna

Prezzo del latte, in campo anche l’Anci

L’associazione dei Comuni chiede alla Regione e allo Stato di trovare subito una soluzione

24 gennaio 2017
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CAGLIARI. I Comuni scendono in campo nella vertenza del prezzo del latte. L'Anci Sardegna ha condiviso un documento da proporre a Regione e Governo sulla questione che sta mettendo in crisi i produttori dell'isola, sollecitando le istituzioni ad «arrivare, in tempi brevi, alla definizione di una proposta complessiva dell'intera filiera che garantisca il sostegno sia alle imprese di produzione sia a quelle di trasformazione che, evidentemente, concorrono unitariamente allo sviluppo del comparto ovicaprino».

Nel documento, che viene proposto all'approvazione dei 377 Consigli comunali, viene ribadito «il fondamentale ruolo dell'organizzazione interprofessionale», sostenendo che una delle priorità è «l'attivazione di un sistema di monitoraggio che porti finalmente a disporre dei dati di filiera e all'utilizzo dei metodi e strumenti più utili alla programmazione delle produzioni casearie in funzione del mercato». Ecco allora che assume particolare rilievo la convocazione di un Tavolo di filiera lattiero-casearia «affinché le problematiche sarde assumano un rilievo nazionale e non solo territoriale». Fra gli obiettivi, anche quello di giungere a un «contratto-tipo, uniforme e valido su tutto il territorio regionale che regoli, in termini trasparenti e di equità, i rapporti contrattuali fra i conferitori di latte e gli acquirenti privati». Nel documento anche proposte per agevolare il credito agrario, per bandi e contributi e per «un programma regionale straordinario di acquisto del pecorino romano coinvolgendo le mense scolastiche, quelle ospedaliere e le strutture sociosanitarie per persone autosufficienti e non».

«L’iniziativa di Anci, delle rappresentanze del mondo agropastorale e del mondo della cooperazione – spiega Umberto Oppus, direttore della associazione dei Comuni della Sardegna – è nata in seguito all’esame della profonda crisi economico e finanziaria di questi ultimi anni che ha segnato, in modo particolare, le aree deboli del nostro Paese fra cui la Sardegna. In questo contesto si è innestata la pesantissima situazione di difficoltà del comparto ovicaprino sardo, aggravata oggi dal nuovo crollo del prezzo del latte ovino, anche per effetto della caduta del prezzo di vendita del Pecorino Romano».

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