La Nuova Sardegna

Edilizia, chiudono 297 aziende

Edilizia, chiudono 297 aziende

Report sul 2016 di Confartigianato durante l’incontro con l’assessore Erriu

22 gennaio 2017
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CAGLIARI. In Sardegna, alla fine di settembre, erano 18.442 le imprese che si occupavano di edilizia: quelle artigiane erano 10.559 (il 57,3%). Nel terzo trimestre del 2016 si è registrata una flessione del 2,1%, con la relativa perdita di 297 aziende. Preoccupante il calo registrato nell’occupazione: tra tutte le imprese del comparto si è passati dalle 58mila unità del 2008 alle 40mila del terzo trimestre 2016. Solo nell’ultimo anno, tra diretti e indiretti, sono stati persi oltre 6.500 posti di lavoro. I dati sono stati presentati da Confartigianato, ieri mattina a Cagliari, durante il convegno regionale sullo stato del comparto edile. Il dossier elaborato dall’osservatorio di Confartigianato ha analizzato dati, provenienti da fonti diverse, dal 2008 a oggi. I vertici della sezione sarda di Confartigianato si sono confrontati con l’assessore regionale degli Enti Locali, Cristiano Erriu, sullo stato del settore e sulle prospettive e strategie della nuova legge urbanistica. Il “Sistema Casa” della Sardegna, che include tutte le tipologie d’imprese alla fine del terzo trimestre 2016 contava 22.701 imprese, con un calo del 2,2% rispetto al 2015. Di queste, ben 13.612 (il 60,6%) erano imprese artigiane, anche queste in contrazione nello stesso periodo, del -2,5%. La spesa della Pubblica amministrazione per acquisti, ricostruzione e manutenzione straordinarie di beni immobili, nel triennio 2012-2014 è calata del 24,1% rispetto al triennio precedente, contro una media nazionale del -20,9%. Una spesa che, per il 73,4%, viene coperta dalla Regione e dagli enti locali. Gli investimenti immobiliari nel triennio 2012-2014 hanno pesato per il 40,8% sulla spesa di Stato, Regione e Comuni, percentuale in calo rispetto ai trienni 2009-2011 (42,5%), 2006-2008 (41,5%) e 2003-2005 (42,0%). Sull’isola, durante il triennio 2011-2014, gli investimenti in immobili sono calati del 24,1% rispetto al triennio 2009-2011. Crescono, al contrario, le compravendite immobiliari: nel secondo trimestre 2016, si è registrata un’impennata del 27%.

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