La Nuova Sardegna

Prezzo del latte, Coldiretti in piazza

Prezzo del latte, Coldiretti in piazza

L’associazione punta il dito contro la Regione: «Troppi ritardi e incertezze». La manifestazione il 1 febbraio a Cagliari

17 gennaio 2017
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CAGLIARI. I tentativi di conciliazione, di una via ragionata attraverso l’Organizzazione interprofessionale, sembrano essere già a un passo dal naufragio. Per capirlo basta sentire le dichiarazioni di guerra che arrivano da Coldiretti. Che ha già fissato la data della protesta. L’1 febbraio allevatori e agricoltori di Coldiretti scenderanno in piazza per protestare contro il prezzo del latte. L’associazione punta il dito contro la Regione. «Sorda e insensibile. A parole dice che il settore è strategico per l'economia dell'isola. Poi accumula ritardi e non rispetta gli impegni».

Al primo punto della vertenza che rompe un periodo di tregua, il prezzo del latte passato da 1,20 euro della campagna del 2015 ai 60 centesimi di oggi e la crisi del comparto ovino. Per Coldiretti «non bastano la disponibilità della giunta e di Raffaele Paci. Servono soluzioni urgenti. Sono necessari 40 milioni di euro in Finanziaria per permettere alle aziende di rimanere a galla».

Il calcolo secondo Coldiretti serve solo per compensare i pastori per una piccola parte del mancato guadagno. In altre parole i soldi serviranno ad alzare la quotazione del latte a 70 centesimi. «Oggi il pastore produce in forte perdita – spiega il presidente di Coldiretti Battista Cualbu –. L’ unico modo per far sentire la nostra voce dalla politica è la protesta di piazza. Anche se capiamo che questo porterà disagio ai cittadini e di questo ci scusiamo già da ora».

Coldiretti fa anche una sorta di calcolo di quanto hanno perso i pastori. «Con l'acconto sul prezzo del latte a circa 60 centesimi al litro rispetto ai 286,6 milioni di litri prodotti, vuol dire che sono andati in fumo per i produttori 130 milioni di euro in un anno nella commercializzazione del pecorino romano. La perdita per i trasformatori è stata di 50 milioni – sottolinea il direttore Luca Saba – . E sono gli allevatori a dover chiedere contributi diretti per non chiudere».

Ma la protesta non è solo legata alla vertenza sul prezzo del latte che in questi giorni è al centro del dibattito politico. «È un intero sistema che non sta funzionando» continuna l’accusa di Coldiretti. L’associazione va all'attacco non solo sul prezzo del latte, ma anche su altri temi che fanno parte di una piattaforma rivendicativa che l'organizzazione di categoria porterà in piazza a Cagliari.

Al primo punto il prezzo del latte ovino. «Oggi c'è la necessità di stoccare il formaggio e non di svenderlo – spiega Cualbu –. Abbiamo già proposto delle soluzioni, ma abbiamo necessità di accelerare. C’è da concretizzare l'impegno del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina. Non vorremmo che il suo fosse stato solo un impegno referendario. C’è anche il bando indigenti che consentirebbe di vendere a prezzo vantaggioso il pecorino romano. Un aiuto può arrivare anche dall'integrazione al reddito con il 'de minimis' fino a 15 mila euro. Ed è urgente la realizzazione di un consorzio di secondo livello per gestire commercializzazione e programmazione».

Nella piattaforma di Coldiretti anche i «ritardi sui premi comunitari, il problema del refresh non ancora risolto e il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 al palo. Abbiamo perso tre anni della attuale programmazione – denuncia Cualbu –. Questa giunta sta facendo ancora peggio della precedente e le responsabilità sono tutte in questa legislatura». Secondo Efisio Perra, presidente Coldiretti della provincia di Cagliari, «si pretendono dalle imprese agricole progetti cantierabili e poi non si muove nulla a causa della burocrazia, mentre la politica per il credito riguarda solo altri settori». «Le imprese hanno tempi che non sono quelli della politica – accusa Simone Culabu a capo dell'organizzazione nel territorio Nuoro-Ogliastra –. Chiediamo di fare lo straordinario perché fino a oggi non è stato fatto l'ordinario da questa politica sorda e miope».

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