La Nuova Sardegna

Reddito inclusione sociale inizia la corsa dei Comuni

di Silvia Sanna

Il piano prevede contributi per pagare le iniziative di formazione e di studio A Masainas il primo via libera con le nuove regole stabilite dalla giunta regionale

15 gennaio 2017
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SASSARI. Il Comune più veloce è stato Masainas, 1320 abitanti nel Sulcis, ma a partire da domani tanti altri seguiranno a ruota. Il Reis, Reddito per l’inclusione sociale, inizia a prendere forma. Anche se soltanto tra qualche mese l’iniziativa diventata legge regionale – con la Sardegna prima in Italia – sarà applicata in maniera completa. E a coordinare la procedura e a vigilare sull’erogazione saranno i Plus, i 21 organismi sovracomunali. Per ora, il primo passo è stato compiuto: secondo quanto stabilito nella delibera 65/32 del 6 dicembre 2016, non si potrà più parlare di povertà e sussidi, ma di progetti mirati all’inclusione sociale. Una differenza non di poco conto: stop al contributo economico fine a se stesso, chi riceve deve restituire. Come? Studiando, partecipando a un progetto di formazione, un tirocinio, una iniziativa che gli consenta di rientrare nella società dalla quale al momento si trova escluso perché è povero.

“Aggiudu torrau”. Significa aiuto restituito. E rappresenta un calcio alla politica dell’assistenzialismo. Perché chi beneficia dell’aiuto deve dimostrare di non volerne diventare dipendente. Dovrà impegnarsi e soprattutto non tirarsi indietro se un lavoro busserà alla sua porta: il patto – che sarà siglato dai Plus – prevede che in caso di due rifiuti il Reis sarà cancellato. Solo in casi estremi – soggetti ultraottantenni o comunque impossibilitati a lavorare – il sussidio manterrà le stesse caratteristiche del passato.

La card e le regole. Per ora, considerato che il Reis deve ancora essere definito nei dettagli, i Comuni – Masainas in testa – hanno assegnato i fondi (saldo 2016 delle povertà estreme) in maniera diretta. Seguendo perà le linee guida stabilite dalla Regione, incentivando cioè i progetti mirati alla inclusione sociale. A breve, il sostegno viaggerà in un carta di credito ricaricabile con la quale si potrà accedere a una serie di servizi. Altri invece saranno blindati: per esempio chi riceve il contributo potrà pagare la retta scolastica ai figli ma non acquistare le sigarette o giocare al videopoker.

Le delibere. «So che numerosi sindaci sono pronti a deliberare l’assegnazione delle risorse sulla base delle linee guida». Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di Sel, ha presentato la proposta sul Reis che poi è diventata legge. «Ùna iniziativa importantissima – dice – per aiutare concretamente le tantissime persone in difficoltà nell’isola».

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