La Nuova Sardegna

Pedofilia, arrestato un allenatore sardo ad Alessandria

di Luciano Onnis
Pedofilia, arrestato un allenatore sardo ad Alessandria

È Antonio Marci, cagliaritano. «Vittime adescate alla scuola calcio»

13 gennaio 2017
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ALESSANDRIA. Quando lo ha visto uscire da un bar, seguito da un ragazzino, non ha avuto dubbi: quello era l’orco che 29 anni prima aveva abusato di lui, ancora ragazzino. E lo ha denunciato, liberandosi da un terribile ricordo e dalla paura che altri potessero subire gli stessi orrori. Sono scattate così le indagini dei carabinieri di Alessandria che hanno portato all'arresto di un 63enne originario del cagliaritano, Antonio Marci, allenatore di squadre giovanili di calcio, per pedo-pornografia e atti sessuali su minori. Sequestrati nel suo appartamento foto e video inequivocabili, ma anche diari e lettere, con tanto di nomi e immagini di giovani e giovanissimi, probabili vittime delle sue attenzioni morbose. I carabinieri proveranno a rintracciarli per ricomporre il terribile quadro che ha portato all’arresto.

Tra i video sequestrati nell'alloggio, dove i militari dell'Arma hanno trovato anche un ingente quantitativo di biancheria intima per bambini, scatole di Viagra e diverse sim card, ci sarebbero i video amatoriali dei rapporti tra l’allenatore e i ragazzini. Prove che, unite alla denuncia, hanno fatto scattare le manette ai polsi dell'uomo che per anni avrebbe abusato dei ragazzi conosciuti con la scusa del calcio. Prima la doccia insieme, poi gli inviti al cinema, i messaggini sul cellulare e gli incontri nel suo appartamento, dove lo hanno sorpreso con un giovane neppure quattordicenne, intrattenuto con i cartoni animati alla televisione mentre lui era nudo, in bagno. Contro l'arrestato anche la testimonianza della mamma di uno dei suoi calciatori in erba. La donna ha riferito ai carabinieri di un sms sul cellulare del figlio in cui lo invitava al cinema. Il bimbo dormiva, così a rispondergli ci aveva pensato lei: «La prossima volta si rivolga a noi genitori», ma l'uomo era sparito. L’indagine potrebbe passare alla procura distrettuale di Torino mentre l’orco è rinchiuso in carcere.

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