La Nuova Sardegna

Orgosolo, 37 indagati per le firme falsificate

Orgosolo, 37 indagati per le firme falsificate

La polizia ha sequestrato le loro carte d’identità depositate in municipio Sono accusati di favoreggiamento nei confronti del sindaco e del segretario

13 gennaio 2017
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ORGOSOLO. Ci sono 37 nuovi indagati nell’inchiesta sulle elezioni comunali del giugno 2016. Li ha iscritti la procura della Repubblica di Nuoro che conduce l’inchiesta avviata dalla Digos e dal commissariato di polizia di Orgosolo. Sono 37 persone accusate di favoreggiamento personale per il ruolo svolto durante la presentazione delle liste che hanno portato all’elezione del sindaco Dionigi Deledda, il quale nei giorni scorsi è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora a Orgosolo: in sostanza non può recarsi in municipio per amministrare il Comune del quale, almeno formalmente, è ancora il sindaco in carica. Analogo provvedimento era stato emesso nei confronti del segretario comunale Gloria Fiore, che è stata sospesa anche dal ruolo di segretario che svolgeva al Comune di Oliena, convenzionato con quello di Orgosolo.

Poco si sa dell’inchiesta condotta dai commissari Giampiero Putzu (dirigente di Orgosolo) e Rosa Manzo (dirigente della Digos di Nuoro) che indagano con il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica Andrea Ghironi. I 37 nuovi indagati sarebbero alcune delle persone la cui firma compare nell’atto di presentazione delle liste in corsa per le elezioni di Orgosolo. Il problema è che le firme sarebbero state falsificate, nonostante i 37 indagati sostengano di aver sottoscritto la lista in prima persona. Da qui l’accusa di favoreggiamento personale nei confronti del sindaco Deledda e del segretario Fiore, accusati di falso ideologico. Ieri la polizia si è recata in municipio a Orgosolo e ha sequestrato le schede legate alle carte di identità rilasciate ai 37 indagati.

Un altro aspetto dell’inchiesta riguarda il modo in cui sono state raccolte altre firme per poter presentare le liste. Alcune infatti sarebbero state raccolte in modo del tutto improprio in giro per il paese, nonostante non ci fosse la presenza di alcun funzionario che potesse certificarle.

Deledda, già sindaco nel precedente mandato elettorale, si era dimesso con l'intera giunta nel gennaio 2016 in seguito all'apertura di un'inchiesta a suo carico, insieme con altre 12 persone tra assessori e consiglieri comunali, per un appalto irregolare nei lavori del campo sportivo di Orgosolo. Dopo le dimissioni e il conseguente commissariamento del Comune, Deledda si era ricandidato, vincendo le elezioni di giugno. In corsa c'erano due liste, ma è opinione diffusa che una delle due fosse una lista civetta per garantire la vittoria della lista guidata da Deledda: con più di una formazione in corsa, infatti, non si poneva il problema del quorum, e il sindaco dimissionario avrebbe potuto vincere con pochi voti (ne prese circa settecento). Qualche settimana dopo Deledda era di nuovo finito nel registro degli indagati con l'accusa di falso ideologico, dopo che la procura di Nuoro aveva aperto un'inchiesta sulla falsificazione delle firme, che avrebbe visto protagonisti, appunto, Dionigi Deledda e Gloria Fiore. (p.me.)

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