La Nuova Sardegna

Trovato senza vita nel deposito Giallo sulla morte di un uomo

Trovato senza vita nel deposito Giallo sulla morte di un uomo

Cagliari, 37enne deceduto nell’area in cui vengono custodite le auto sotto sequestro Nessuna traccia di violenza, forse ha avuto un malore. Oggi l’autopsia darà le risposte definitive

09 gennaio 2017
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CAGLIARI. Un uomo si avvicina alla sbarra d’ingresso del deposito comunale per le automobili rimosse, nel viale Monastir. Ha un andatura incerta, barcolla, cerca di andare oltre l’ostacolo passando nello spazio riservato ai pedoni: sono le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza, ore ventuno di sabato scorso. Ieri mattina alle sette gli agenti della polizia urbana hanno trovato all’interno del deposito, in un’area buia a circa trenta metri dall’ingresso, il corpo senza vita di quell’uomo, riverso su alcuni gradini di cemento. Era morto da ore, nessuna traccia di violenza, vicino al cadavere un bicchiere e una banconota da venti euro. L’allarme al 118, l’arrivo della Squadra mobile, l’identificazione attraverso i documenti che portava addosso: si chiamava Salvatore Congiu, aveva 37 anni ed era di Ussana. Nel suo passato precedenti per piccoli reati e nient’altro. Non era sposato, non aveva figli, viveva un rapporto con una donna della stessa età.

Soltanto ipotesi sul perché della morte e sulla ragione che l’ha spinto a infilarsi nell’area del deposito comunale: quando è entrato, passando davanti all’ufficio dell’addetto che gestisce il ritiro delle automobili rimosse, un servizio affidato a una ditta privata, stava male e quasi non si reggeva in piedi. Forse aveva bevuto troppo, forse aveva assunto farmaci o sostanze pesanti. L’ingresso al deposito potrebbe avere invece una spiegazione semplice: voleva recuperare un’automobile, che non risulta a suo nome perchè non era sua ma gli era stata prestata, un’automobile rimossa dall’autogrù in chissà quale angolo della città. Per questo, probabilmente in stato confusionale, avrebbe estratto di tasca quei venti euro che gli agenti hanno trovato vicino al corpo. Erano, se quest’ipotesi è fondata, i soldi con cui sperava di pagare il dovuto per riavere indietro l’automobile e andarsene a casa.

Comunque sia andata, adesso la parola passa al medico legale: il sostituto procuratore di turno Sandro Pili ha disposto il trasferimento della salma al Policlinico universitario di Monserrato, dove questa mattina sarà lo specialista Roberto Demontis a eseguire l’esame autoptico per stabilire che cosa abbia ucciso Salvatore Congiu. Non il freddo o almeno non solo quello, perché la temperatura notturna a Cagliari non è mai scesa sotto i due gradi. Probabilmente un malore dovuto ad altre ragioni, che il freddo assorbito in un numero imprecisato di ore trascorse all’addiaccio ha contribuito ad aggravare. La sola certezza è che Congiu ha vissuto la sua agonia in assoluta solitudine, nessuno s’è accorto della sua presenza e allo scadere dell’orario di apertura al pubblico il deposito è stato chiuso mentre lui forse era ancora vivo. Nessuna violenza, però: è stata la Squadra Mobile, col dirigente Alfredo Fabbrocini, a escluderla fin dalle prime ore sulla base degli elementi a disposizione. C’è il filmato della telecamera di vigilanza, poi l’assenza di qualsiasi dettaglio che possa condurre a ipotesi diverse dalla morte naturale. Solo all’esito dell’autopsia però la Procura avrà in mano quanto è necessario per consegnare il corpo di Salvatore Congiu ai familiari e chiudere il caso. (m.l)

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