La Nuova Sardegna

Muravera dà l’addio a Chiara

di Gian Carlo Bulla
Muravera dà l’addio a Chiara

Una folla immensa ai funerali della 17enne morta in un incidente a San Vito

09 gennaio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





MURAVERA. Una folla commossa ha partecipato ieri pomeriggio ai funerali di Chiara Piccarreta, la studentessa di 17 anni di Muravera morta sabato mattina nel reparto di rianimazione dell’ospedale Brotzu di Cagliari a causa delle lesioni riportate in un incidente stradale avvenuto all’alba dell’Epifania alla periferia di San Vito. Circa duemila persone,tra essi tantissimi giovani, provenienti non solo dai paesi del circondario ma anche da quelli del Gerrei, del Sarcidano e dell’Ogliastra, hanno reso l’estremo saluto alla «bambolina dai riccioli d’oro» e hanno partecipato al dolore del padre Andrea, appuntato scelto dei carabinieri, della madre Michela Lenzu, della sorella Denise e di tutti i familiari.

Il rito funebre si è svolto nella chiesa Santa Maria di Nazareth-Giovanni Paolo II ed è stato concelebrato dal parroco di Muravera, don Emilio Manca, da padre Mariano Asunis, cappellano del comando militare autonomo della Sardegna, dal parroco di Castiadas don Luigi Grecu, dal vice parroco di San Vito don Giordano Podda e dal diacono Franco Manca. Il parroco ha invitato i genitori, affranti dal dolore, a trovare il coraggio per andare avanti. «La tragedia che ha scosso la nostra comunità deve costituire una grande lezione per tutti. Mi auguro che molte persone trovino lo stimolo per cambiare vita». Prendendo spunto dalle letture don Emilio ha invitato tutti e in modo particolare i giovani «a qualificarsi, a dare uno scopo alla propria vita». Al termine del rito funebre un lungo applauso e un urrà scrosciante ha salutato la bara bianca portata sulle spalle sino al cimitero dai giocatori del San Vito, i compagni di squadra, sino a quando è partito in missione in Kosovo, del padre di Chiara. Il sindaco di Muravera Marco Falchi ha proclamato il lutto cittadino. Oggi Chiara sarà commemorata dagli studenti dell’istituto Giuseppe Dessì, la scuola che frequentava.

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative