La Nuova Sardegna

Monte Pinu, Maninchedda contro l’Anas

Monte Pinu, Maninchedda contro l’Anas

L’assessore: «Tempi rispettati, ma ci hanno chiesto 25 milioni per i lavori, e l’appalto è di 7,6»

03 gennaio 2017
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CAGLIARI. Non ha gradito il comunicato dell’Anas. Una manciata di ore prima che finisse il 2016 il gigante delle strade si è affrettata a comunicare in perfetta solitudine che erano stati banditi gli appalti per i lavori sulla Bitti-Buddusò e per rifare il ponte di Monte Pinu. L’assessore regionale Paolo Maninchedda, che in questi anni ha spinto per tagliare tutti i tempi burocratici per far aprire i cantieri sull’opera simbolo della devastazione dell’alluvione del 2013. L’assessore si era impegnato a far partire il cantiere entro la fine dell’anno. Una scommessa quasi impossibile. Una scommessa vinta. Anche perché fino a qualche mese prima il ponte era sotto sequestro da parte della procura che indaga sull’alluvione.

Maninchedda non si aspettava la fuga in avanti dell’Anas. E nel suo blog lo spiega benissimo. «Non ho fatto alcun comunicato stampa, come Assessorato. Lo ha fatto l’Anas, quasi di notte, mi pare il 30 dicembre. Eppure il fatto è lì, reale e ufficiale: sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 30 dicembre è stato pubblicato il bando per la strada di Monte Pinu. Si era preso l’impegno di farlo entro l’anno ed è stato fatto».

Ma al di là degli strappi istituzionali Maninchedda mette in evidenza un altro aspetto. L’Anas per far partire i lavori aveva chiesto che la Regione mettesse i soldi. 25 milioni di euro. L’appalto è stato bandito per meno di 8. Come spiega Maninchedda: «L’Anas, che ha mantenuto la classe dimensionale finanziaria sul monumentalismo dell’Impero Romano, prima ci aveva fatto appostare per l’opera 25 milioni di euro. Adesso, fatti due conti, si è accorta che per fare ex novo la strada di Monte Pinu e un tratto della Osidda-Buddusò bastano circa 7,6 milioni di euro. Ovviamente noi ci riprenderemo la differenza e la riprogrammeremo».

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