La Nuova Sardegna

Non autosufficienti, programma più snello

Non autosufficienti, programma più snello

“Ritornare a casa”. Nel 2016 finanziati oltre 3mila progetti, investiti oltre 60 milioni di euro

31 dicembre 2016
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CAGLIARI. Procedure più snelle, allineamento della durata dei progetti personalizzati, affidamento delle risorse agli enti locali, ruolo maggiore della Commissione tecnica competente. Cambia così il Programma regionale Ritornare a casa, con le modifiche approvate dalla giunta su proposta dell’assessore alla Sanità, Luigi Arru.

Il programma. Il programma “Ritornare a casa” è nato dieci anni fa per favorire la permanenza nel domicilio di persone in situazione di grave e gravissima non autosufficienza, che richiedono un livello assistenziale molto elevato. Fino a tutto il 2016, le persone potenziali beneficiarie dell’intervento, o i loro familiari, rivolgendosi al Comune hanno potuto attivare un progetto personalizzato di sostegno alla domiciliarità, previa valutazione dell’équipe dell’unità di valutazione territoriale (Uvt) del distretto socio sanitario e della Commissione tecnica regionale. Nel corso di quest’anno sono stati ammessi a finanziamento 3360 progetti, 2779 dei quali cosiddetti ordinari, di 1 livello. Riguarda persone dimesse da strutture residenziali a carattere sociale e sociosanitario dopo un periodo di ricovero non inferiore a 12 mesi; malati oncologici in fase terminale; persone con grave stato di demenza; con patologie non reversibili degenerative e non degenerative, con altissimo grado di disabilità; con patologie croniche degenerative con pluripatologia. Sono 247 i progetti per disabilità gravissime e 334 per persone che si trovano in condizioni di dipendenza vitale e necessitano di assistenza continua, dalle 16 alle 24 ore al giorno.

Le risorse. Arru ha spiegato: «Nel 2016 la riqualificazione del programma Ritornare a casa è stata finanziata dalla programmazione integrata delle risorse regionali (circa 50 milioni) e delle assegnazioni statali stanziate per la non autosufficienza (poco meno di 11 milioni)».

Le modifiche. Le risorse del Fondo non autosufficienza nazionale 2016 «verranno trasferite agli Enti locali - ha detto Arru -, si trasferiranno ad inizio anno i fondi e garantire quindi la presa in carico tempestiva delle persone. Ci sarà un diverso sostegno economico legato al grado di non autosufficienza, al carico assistenziale e alla capacità economica del nucleo familiare».

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