La Nuova Sardegna

Decolla la Asl unica della Sardegna: in gioco le prime poltrone

Decolla la Asl unica della Sardegna: in gioco le prime poltrone

Entro la fine dell’anno la nomina dei direttori delle otto ex Aziende sanitarie. Saranno scelti dal manager Fulvio Moirano su una rosa di quindici candidati

28 dicembre 2016
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CAGLIARI. Il conto alla rovescia è agli sgoccioli. Alla mezzanotte del 31 dicembre nascerà l’Azienda regionale per la tutela della salute, ma che la gente continua a chiamare Asl unica. Neanche le vacanze natalizie hanno fermato la marcia di avvicinamento al taglio del nastro, con in testa il direttore generale Fulvio Moirano. Sempre all’inizio dell’anno nuovo scompariranno le vecchie otto Asl, sostituite da altrettante Aree socio-sanitarie. «Sarà un cambio epocale», dissero a suo tempo il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore alla sanità Luigi Arru. Di sicuro sarà uno strappo con il passato di cui c’era bisogno. I costi sono sempre più alti, l’aumento è stato intorno a 689 milioni negli ultimi otto anni anche se l’escalation si sarebbe arrestata secondo gli ultimi controlli della Corte dei conti, mentre lo standard è ancora al di sotto della classifica media nazionale.

Primo scoglio. Nelle prossime ore, il direttore generale Moirano dovrà nominare gli otto direttori, che riceveranno le consegne dagli altrettanti commissari dal 2014 ai vertici delle Asl. Alla manifestazione d’interesse hanno risposte oltre 200 potenziali manager, poi scesi a poco più di 100 dopo una prima scrematura. Conclusi gli ultimi colloqui di selezione, alla fine saranno in quindici a contendersi gli otto posti. Sarà una scelta decisa solo su titoli e meriti, oppure i partiti riusciranno comunque a metterci lo zampino? Moirano ha sempre detto, sin dal giorno del suo insediamento, a ottobre, che la politica dovrà stare fuori dalla sanità. Lui ci proverà, ma all’indomani delle nomine non mancheranno comunque le polemiche. Soprattutto se la scelta dovesse ricadere su candidati non sardi, come tra l’altro è accaduto all’indomani della designazione dello stesso Moirano e dei sui più stretti collaboratori. Che sono il direttore sanitario Francesco Enrichens, piemontese, e Stefano Lorusso, pugliese, al vertice dell’amministrazione. Va detto però che la decisione sugli otto direttori d’Area non dovrà ottenere il lasciapassare della giunta regionale: saranno nomine insindacabili a parte i sempre possibili ricorsi al Tar. Ultima annotazione: se lo stipendio annuo lordo di Moirano sarà intorno ai 220mila euro lordi, quello dei direttori d’Area oscilleranno fra i 130mila (Cagliari) e i 100mila (Lanusei).

Secondo scoglio. Dopo aver chiesto e ottenuto le credenziali fiscali, compresa la Partita Iva, e confermata la sede nel Palazzo rosa di via Monte Grappa, a Sassari, l’Ats è attesa da un tour de force amministrativo e non solo. Nei primi sei mesi prenderà in carico il personale e i contratti di fornitura delle ex Asl. Dovrà unificare tutto, rendere omogeneo il servizio da Nord a Sud della Sardegna. Non sarà facile, ma anche di recente Moirano ha detto: «Siamo impegnati da settimane nella fase d’avvio. Nei primi sei mesi vogliamo far partire il sistema e a giugno presenterò il primo atto aziendale (obiettivi e programmazione) dell’Ats». Alla fine dell’anno prossimo dovrebbe esserci il tagliando politico, Giunta e Consiglio regionale, per verificare se i risultati sono stati raggiunti.

Terzo e quarto scoglio. Non sono un problema di Moirano. La nomina del direttore generale dell’Azienda per le emergenze-urgenze, l’Areus, spetterà alla giunta Pigliaru. Dovrebbe essere messa all’ordine del giorno dell’ultima riunione del 2016 e il candidato più probabile continua a essere Piero Delogu, attuale responsabile del 118 di Sassari. Il quarto problema che rischia di rallentare i tempi della riorganizzazione, è la Rete ospedaliera o ridistribuzione dei posti letto. Licenziato dalla Giunta, il dossier è da tempo nelle mani della sesta commissione del Consiglio regionale, presieduta da Raimondo Perra (Psi). Concluse le consultazioni con sindaci e sindacati, subito dopo la sessione dedicata alla Finanziaria la mappa dovrebbe essere discussa e approvata dall’aula. Le previsioni dicono che quel dibattito non sarà una passeggiata. (ua)

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