La Nuova Sardegna

Trasporti, Ryanair tornerà ad Alghero: «Pronti a riaprire la base, puntiamo sulla Ct1»

di Umberto Aime
Trasporti, Ryanair tornerà ad Alghero: «Pronti a riaprire la base, puntiamo sulla Ct1»

Parla il super manager John Alborante: interessati anche alle rotte della Continuità territoriale

07 dicembre 2016
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CAGLIARI. Tranquilli, Ryanair non ha dimenticato Alghero. «Lì ritorneremo presto e anche più forti». Quando? John Alborante, responsabile vendite e marketing per l’Italia della compagnia irlandese, sa che da quelle parti ogni suo annuncio è atteso come il pane e risponde sicuro. «Aspettavamo di avere un interlocutore. Ora ce l’abbiamo: è la F2i, anche se il passaggio delle quote dalla Sogeaal non è stato ancora formalizzato. Comunque rassicuro tutti: noi siamo pronti a dialogare con il nuovo gestore dell’aeroporto». Senza guardare al calendario, non azzarda però una data: «La prossima estate? È probabile».

Madre irlandese, padre italiano, è nato a Bristol, 52 anni fa, il manager misura il tempo delle risposte, non getta via le parole. «Ad Alghero – dice – vogliamo operare come in passato, con lo stesso entusiasmo e la stessa forza. Molto dipenderà da come andranno le trattative con F2i, ma la nostra volontà è dichiarata». Il programma di avvicinamento è deciso e senza svelare segreti industriali, va avanti con ottimismo. «Il Riviera di corallo è stata una nostra storica base e sarà di nuovo così. Certo, dobbiamo ancora sederci intorno a un tavolo, confrontarci con il gestore, capire quali sono le esigenze del territorio e gli interessi dei passeggeri, ma sia chiaro: Alghero e Ryanair voleranno di nuovo assieme».

Verso dove e con quali frequenze?

«Non esageriamo con le anticipazioni. In Italia e in Europa, come sempre abbiamo fatto».

Trattare con un gestore privato sarà più facile?

«Potrebbe essere, ma ripeto il confronto deve cominciare».

Con l’aeroporto di Cagliari avete appena rinnovato il contratto, la prossima tappa sarà Alghero?

«Ryanair è dovunque in continua espansione. Per noi la Sardegna è un mercato turistico e non solo molto importante. A Cagliari abbiamo già raddoppiato le destinazioni estive internazionali e continueremo a farlo. A pieno regime, vorremmo superare la soglia dei due milioni di passeggeri l’anno fra Elmas e Alghero raggiunti nel 2016. Ci riusciremo».

Con la Sogaer che contratto avete firmato?

«Un ottimo accordo commerciale per i prossimi cinque anni. Noi ci siamo impegnati a raggiungere precisi volumi di traffico e in cambio riceveremo sconti sui servizi in pista e dentro l’aeroporto. Noi siamo soddisfatti e credo lo sia anche la Sogaer». I dettagli, grazie. «Preferisco rispondere così: noi e loro faremo bene la parte che ci spetta, ognuno nel suo ruolo».

Attenzione agli azzardi, l’Unione europea è sempre in agguato.

«Siamo al sicuro. Non ci saranno intoppi. Il rispetto delle regole è garantito».

Esporterete lo stesso modello ad Alghero? «Credo proprio di sì, ma dobbiamo ascoltare ancora le proposte della società di gestione».

Sarà decisivo anche il confronto con la Regione.

«Sì e aggiungo: i rapporti fra noi e l’assessore ai trasporti sono tranquilli». Giudizio su Massimo Deiana? «Ha fatto bene il possibile».

Domanda provocatoria: farebbe mai l’assessore?

«Preferirei semmai dare qualche piccolo contributo. Porterei idee nuova su come differenziare meglio i voli chiamiamoli di servizio pubblico con le tratte commerciali».

Ad esempio: aprirebbe la continuità territoriale alle low cost?

«Ryanair finora non ha partecipato alle gare, perché fra le prescrizioni tecniche previste alcune non potevamo rispettarle e garantirle».

Tipo? «La distanza fra i sedili».

Guarda caso, nell’ultima bozza, quel limite è stato cancellato.

«Bene. Allora mi lascio andare: mai dire mai».

Cioè?

«Semmai un domani potremmo partecipare, anche se teniamo molto alla nostra libertà commerciale».

Per aggredire meglio il mercato. «Non siamo aggressivi e neanche arroganti. Facciamo bene il nostro lavoro. Siamo bravi».

Eppure nella vicenda delle tasse aeroportuali, avete messo su un bel ricatto.

«Sbagliato. Abbiamo evitato che a pagare l’aumento fossero i passeggeri. Loro sono il nostro bene primario: dovevamo difenderli. E aggiungo: quella tassa era ingiusta, serviva solo a garantire il fondo per la disoccupazione accumulata da un’altra compagnia».

Infastidito dalla concorrenza?

«Credo che alcune società ancora non abbiano deciso cosa fare da grandi e poi mi chiedo: perché continuano a invocare o pretendere aiuti pubblici?».

Si riferisce ad Alitalia?

«Preferisco parlare di Ryanair, mi scusi».

Ma anche le low cost hanno belle pretese: se non ci sono incentivi, tagliano i collegamenti da un giorno all’altro.

«La nostra è solo una sana e vincente strategia commerciale. In cambio, diamo sempre un contributo importante per lo sviluppo del territorio».

È muto anche su Meridiana? «Speriamo che lì trovino la miglior soluzione». Intanto voi continuerete a essere monopolisti. «Errore. La nostra compagnia è per una sana concorrenza ed è per questo che ritorneremo presto, ripeto presto, ad Alghero». (l.r.)

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