La Nuova Sardegna

Giallo sulla Tirrenia, parla il marito della donna morta: «La porta era chiusa a chiave»

Giallo sulla Tirrenia, parla il marito della donna morta: «La porta era chiusa a chiave»

Il racconto del coniuge della turista trovata senza vita nella sala macchine: «Siamo passati in quella zona durante le ricerche»

26 novembre 2016
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GENOVA. Lei era dietro quella porta chiusa a chiave. Quando sulla nave Sharden è scattato l’allarme e sono iniziate le ricerche di Imelda Bechstein, il marito è passato davanti dalla porta del vano eliche. Dove il cadavere della donna è stato ritrovato due settimane dopo la scomparsa. È stato lo stesso marito a riferire questo particolare. Sentito a Genova dagli inquirenti che indagano sul giallo della Tirrenia, l’uomo ha spiegato che insieme ai primi soccorritori è passato davanti a quella porta della sala macchine «ma era chiusa a chiave».

Il marito della turista tedesca ha ripercorso tutte le fasi di quella notte, era il 30 ottobre, quando la coppia a bordo della Sharden partita da Porto Torres per Genova viaggiava verso casa, a Monaco, al termine di una vacanza trascorsa in Sardegna. L’uomo assistito dagli avvocati Paolo Frank e Roberto Dolcino, è stato sentito come persona informata dei fatti dai pm Patrizia Petruzziello e Walter Cotugno. «Siamo andati a letto nella nostra cabina – ha dichiarato – poi intorno alle 2.30 mi sono svegliato e non ho trovato mia moglie accanto a me. Ho dato l'allarme e sono scattate le ricerche. Ricordo che siamo anche passati dalla zona dove poi è stata ritrovata Imelda ma la porta era chiusa a chiave».

Molto gli interrogativi rimasti in sospeso anche se il marito ha raccontato che alla moglie era stato diagnosticato un inizio di Alzheimer e che non era solita allontanarsi senza di lui. Il particolare della porta chiusa a chiave pone molti interrogativi. Imelda potrebbe essere finita in quella zona della nave per sbaglio, dopo essersi persa. E qualcuno vedendo la porta aperta potrebbe averla chiusa a chiave intrappolando la donna.

Resta da capire come Imelda possa essere arrivata lì da sola, in un’area che si trova due piani sotto rispetto alla zona delle cabine e che si raggiunge dopo avere fatto una scala. È stata portata lì da qualcuno? Tutte le ipotesi sono aperte nell’inchiesta che vede quattro componenti dell’equipaggio iscritti nel registro degli indagati: il comandante della nave, un meccanico e due ufficiali di macchina che facevano parte della squadra di ricerche che avrebbe dovuto ispezionare il luogo dove la donna è stata trovata morta. Sul suo corpo non sono stati rilevati segni di violenza, ora si attendono gli esiti degli esami tossicologici.

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