La Nuova Sardegna

Anci, l’accordo non c’è

Anci, l’accordo non c’è

Deiana chiede il passo indietro, ma Ciccolini non cede: rinviata l’assemblea

18 novembre 2016
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SASSARI. A parole si dicono tutti d’accordo sulla soluzione unitaria, ma nei fatti l’Anci non riesce a riemarginare le sue fratture. E così l’assemblea che oggi a Tramatza avrebbe dovuto dare una nuova guida alla associazione dei sindaci è stata rimandata a data da destinarsi. Ci vorranno almeno dieci giorni prima che il presidente dell’assemblea Mario Bruno, sindaco di Alghero, convochi i suoi colleghi. In campo sempre Giuseppe Ciccolini ed Emiliano Deiana, primo cittadino di Bitti il primo e di Bortigiadas il secondo. Una sfida iniziata il 23 settembre e ancora in corso perché i 152 voti presi dal primo - contro i 141 del secondo - non sono bastati per essere eletto al vertice dell’Anci. All’appello, regolamento alla mano, ne è mancato uno. E così a due mesi di distanza la sfida, tutta interna al Pd ma con appoggi esterni, è ancora aperta.

I due candidati alla successione di Pier Sandro Scano si dicono pronti a cercare una soluzione unitaria. Ma ancora non riescono a trovare il punto di incontro. Anche perché Deiana chiede a Ciccolini un passo indietro, mentre il sindaco di Bitti pone come base di partenza il riconoscimento della sua vittoria. «Non si può prescindere dall’annullamento delle elezioni del 23 settembre – ha scritto il candidato gallurese ai 374 colleghi –. Sono tre i punti della mia proposta: una pre-assemblea che trovi i 5 temi su cui trovare un larghissimo consenso, l’elezione di una commissione e, infine, dopo aver costruito le ragioni dello stare insieme, si deve procedere alla votazione per la scelta del presidente. Una competizione a cui, oltre me e Ciccolini, possono partecipare anche altri». Immediata 24 ore dopo è arrivata la controproposta di Ciccolini. «Chi prende anche un solo voto in più vince». Partendo da questo rinnovo «la mia disponibilità a condividere il programma da portare avanti nei prossimi anni, costituire tutti gli organismi in forma unitaria, individuare insieme a tutti i sindaci un candidato per ricoprire il ruolo di consigliere dell'Ufficio di presidenza Anci». Due proposte che non hanno fatto altro che confermare lo stallo in casa Anci e hanno costretto Bruno a rinviare l’assemblea. (al.pi.)

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