La Nuova Sardegna

Rubano in chiesa, ma il calice non è d’oro e lo gettano via

di Gian Carlo Bulla
Don Simon e il calice ritrovato
Don Simon e il calice ritrovato

Furto sacrilego a Ortacesus, dopo avere portato via un ex voto da Santa Lucia lo hanno abbandonato tra i rifiuti

16 novembre 2016
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ORTACESUS. Furto sacrilego nella chiesa cinquecentesca di Santa Lucia in via Marconi, nei pressi della chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo. Ignoti si sono introdotti all’interno dell’edifico di culto, a navata unica, recentemente restaurato, dopo aver forzato una porta laterale, e hanno portato via un calice dorato, un ex voto con impresso il nome di chi lo ha donato, che si trovava nel tabernacolo e hanno poi rovistato all’interno di un mobiletto dove erano custoditi alcuni vecchi paramenti sacerdotali che poi, delusi forse per non aver trovato qualcosa di valore da poter portare via, hanno buttato per terra. Si sono quindi allontanati facendo perdere le proprie tracce. Dopo essersi resi conto che il calice non era d’oro come in un primo tempo quasi sicuramente pensavano, si sono disfatti dell’oggetto sacro gettandolo all’interno di una pattumiera per la raccolta dell’umido che si trovava davanti a un’abitazione. Ad accorgersi della presenza del calice nella pattumiera è stato un dipendente della “Ecologia Marmilla”. L’operatore ecologico ha affidato il calice a Pietro Melis, un impiegato dell’ufficio anagrafe, che si è precipitato in parrocchia e lo ha consegnato a don Simon Bolomba Wangboka, originario della Repubblica Democratica del Congo. Il sacerdote insieme all’impiegato del comune si è recato nella chiesa di Santa Lucia e ha scoperto così il furto.

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