La Nuova Sardegna

Due brevetti per la vita su Marte

di Claudio Zoccheddu
Due brevetti per la vita su Marte

Il distretto aerospaziale punta sulle tecnologie per colonizzare in futuro il Pianeta rosso e la Luna

12 novembre 2016
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SASSARI. La colonizzazione umana dello spazio potrebbe partire anche dai progetti nati nell’isola. Il Dass, distretto aerospaziale della Sardegna, ha acquisito tutti i diritti relativi al progetto “Cosmic” di proprietà dell’Agenzia spaziale italiana che, nello specifico, si preoccupava di risolvere i problemi legati alla colonizzazione umana dello spazio e, in particolare, della Luna e di Marte.

Le tecnologie che dovrebbero facilitare la colonizzazione umana del satellite per eccellenza e della superficie del Pianeta rosso sono state brevettate dai ricercatori dell’Università di Cagliari, del Cnr, e del Centro di ricerca, sviluppo e e studi superiori.

Un’équipe coordinata dal professor Giacomo Cao che, grazie a un contributo di 500mila euro ricevuto dall’agenzia spaziale italiana, ha messo in cantiere due progetti rivoluzionari: ottenere elementi strutturali utilizzando il suolo lunare e quello marziano e garantire il sostentamento delle eventuali missioni utilizzando le risorse disponibili sul pianeta rosso per ottenere ossigeno, acqua, fertilizzanti, propellenti e biomassa edile.

Le novità per il Dass non si limitano ai due progetti che potrebbero rendere più ospitali due ambienti decisamente ostili. Quello sardo, infatti, è l’unico distretto italiano a poter disporre di un patrimonio brevettuale perché ha acquisito i brevetti che prima erano di proprietà dell’Asi. Un passaggio di consegne, e di proprietà, reso possibile grazie al tramite di tre inventori dipendenti dell’ateneo: i ricercatori Giacomo Cao, Roberto Orrù e Roberta Licheri.

Le domande di brevetto, invece, sono state concesse o sono in fase di concessione e di nazionalizzazione in Francia, Germania, Gran Bretagna Usa, Cina, Giappone Russia e Italia. Manca la sola risposta dell’India, dove però i diritti sono tutelati da convenzioni internazionali.

Un problema che preoccupa marginalmente il presidente del Dass, il ricercatore Giacomo Cao: «Il distretto aerospaziale della Sardegna ha compiuto tre anni ed è nato con l’obiettivo di rendere possibile l’espansione della civiltà verso lo spazio. Recentemente abbiamo proposto la creazione di un gruppo di lavoro che metta a sistema tutte le competenze del Paese. Si tratta di un’idea finalizzata allo sviluppo di tecnologie per l’esplorazione che recepiscono i paradigmi della Nasa, ovvero prendano le basi dallo sfruttamento di risorse disponibili sul posto, in modo da consentire un abbattimento dei costi e il conseguente allungamento dei tempi della missione».

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