La Nuova Sardegna

Pasta e biscotti gettati per strada

di Luciano Onnis
Pasta e biscotti gettati per strada

Arbus, 50 chili di alimenti non ancora scaduti sono stati recuperati in una zona di campagna

06 novembre 2016
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ARBUS. Un segnale dei tempi, dove consumismo, spreco e inciviltà vanno di pari passo e, come in questo caso, perfino appaiati. Nelle campagne di Arbus, lungo la strada comunale che dallo stadio di Santa Sofia porta all’incrocio con la statale 126 per Fluminimaggiore, una zona verde assai frequentata da persone di tutte le età che amano passeggiare all'aria aperta e da ciclisti amatoriali, qualcuno ha abbandonato fra la vegetazione a bordo strada decine e decine di confezioni di derrate alimentari in ottimo stato di conservazione, tutti non scaduti e pertanto regolarmente consumabili.

C’é una grande varietà di prodotti e tanti da sfamare intere famiglie, soprattutto quelle in condizioni bisognose che con queste provviste avrebbe campato per molte settimane. C'è pasta di varia pezzatura, riso, pomodori pelati, conserve, crackers e quant’altro, tutto di marchi di primo livello commerciale. Chi ha gettato via tanta roba, commettendo tra l’altro un atto di incivile degrado ambientale, avrebbe potuto certamente farne un uso migliore. Il primo calcolo dice che sulla strada è finito circa mezzo quintale di cibo.

Tante associazioni di volontariato e mense per indigenti avrebbero utilizzato al meglio gli alimenti donando a loro volta o utilizzandoli per i pasti ai bisognosi. Ma così purtroppo non è stato e grande è l'indignazione generale contro l'autore di un gesto considerato deprecabile Sui social network la sua condanna è unanime e tutti vorrebbero fosse individuato ed eventualmente perseguito a termini di legge. Ma è soprattutto la condanna morale a pesare su questa (o queste) persona senza alcun briciolo di sensibilità umana e ambientale. Risalire al vandalo non sarebbe poi tanto difficile visto che in certi cartoni ci sono anche nominativi e indirizzi di riferimento, che se non individuano l’autore materiale del gesto potrebbero aiutare a smascherarlo. L'etichetta in uno scatolone di prodotti alimentari Pavesi porta a una non meglio precisata ditta o attività agrituristica di Fluminimaggiore, a cui magari era destinata la merce. C'è anche l'ipotesi che possa trattarsi di refurtiva diventata scomoda e abbandonata per disfarsene anonimamente. Vigili urbani e carabinieri del paese, dedicando un po' del loro impegno istituzionale, potrebbero cercare di vederci chiaro e avviare un'indagine mirata. Magari rendendo pubblico, in caso di esito positivo degli accertamenti, il nome di questo Attila tanto insensibile quanto incivile.

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