La Nuova Sardegna

Indennizzi ai pescatori applausi per Pigliaru

di Piero Marongiu
Indennizzi ai pescatori applausi per Pigliaru

Incontro tra il governatore e le cooperative dopo lo storico accordo «Questo è il primo passo verso la graduale riduzione delle servitù militari»

28 ottobre 2016
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TERRALBA. Ieri mattina sul cielo di Marceddì non volavano i caccia militari né si sentiva il rumore delle bombe che scoppiavano contro i bersagli sistemati nel poligono di Capo Frasca. Ieri mattina si percepiva la soddisfazione dei pescatori della marineria oristanese, arrivati in massa per ascoltare i contenuti dell’accordo, da tutti definito storico, firmato a Palazzo Chigi dal governatore Francesco Pigliaru e dal sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi: nell’intesa si riconoscono ai pescatori dell’Oristanese gli stessi diritti già riconosciuti alle altre marinerie sarde, e gli indennizzi, retroattivi dal primo gennaio 2015, che andranno a regime dal 2017.

Il governatore. «Mi ero ripromesso di venire a incontrarvi soltanto a risultato conseguito – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, accolto tra gli applausi –. Ora mi sento di aggiungere che questo deve essere considerato un punto di partenza, non di arrivo, nella battaglia per la riduzione delle servitù militari. Per noi è stato facile accogliere le vostre istanze e portarle sul tavolo del Governo, perché arrivavano dal territorio ed erano motivate».

L’accordo. A spiegare nel dettaglio i contenuti dell’accordo ci hanno pensato Filippo Spano, capo di gabinetto del governatore, e Alessandra Berry, dello stesso ufficio. «L’accordo si può sintetizzare in tre punti – ha detto Spano –: è consentito pescare, ci sono gli spazi per la pesca e si ottengono gli indennizzi». «Con la firma dell’accordo – ha aggiunto Alessandra Berry – si rideterminano le aree di interdizione». Il Governo ha accolto integralmente le richieste partite dal territorio e i soldi degli indennizzi dovrebbero arrivare entro i primi sei mesi del prossimo anno. «La finanziaria – ha detto Pigliaru – conterrà un emendamento che prevederà le quote necessarie a pagare gli indennizzi». A presentare l’emendamento sarà la deputata oristanese Caterina Pes: «Questo importante risultato – ha detto – rappresenta il primo passo verso il superamento delle servitù militari in Sardegna».

Le reazioni. Soddisfatto Gabriele Chessa, presidente di Legacoop Oristano: «Adesso è importante che le due realtà presenti nel territorio, il poligono e i pescatori, sappiano convivere senza crearsi problemi a vicenda». Ecco Raffaele Manca, Federpesca: «Una vittoria ottenuta anche perché siamo riusciti a scacciare certe “infiltrazioni” che nulla avevano a che fare con l’attività dei pescatori». Scettico Franco Zucca, presidente cooperativa pescatori di Marceddì: «Un risultato ottimo, ma gli indennizzi da soli non risolvono i nostri problemi». Lungimiranti Antonio Loi e Marco Cadelano, pescatori da oltre 50 anni: «Adesso bisogna pensare al futuro dei nostri figli. Soprattutto a non depredare il mare con l’utilizzo di attrezzature invasive. Utilizziamo i soldi degli indennizzi per ripopolare le lagune e per lasciare riposare il mare almeno per due mesi all’anno». Roberto Cappelli, deputato del Centro Democratico parla di un «importante passo in avanti che sblocca gli indennizzi per i pescatori della marineria orostanese. Il Governo prenda in carico anche la grave situazione occupazionale che si verrà a creare dopo l’annunciato ridimensionamento dell’aeroporto di Decimomannu». Erano presenti, oltre ai sindaci di Cabras Cristiano Carrus, di Terralba Pietro Paolo Piras, di San Nicolò d’ Arcidano Emanuele Cera anche il vice sindaco di Arbus Michele Schirru, il deputato di Sel Michele Piras e i consiglieri regionali Antonio Solinas e Mario Tendas.

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