La Nuova Sardegna

Videosorveglianza, i Comuni ammessi

La Regione cofinanzierà 58 progetti con oltre 2 milioni e mezzo per la sicurezza del territorio

27 ottobre 2016
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CAGLIARI. Altolà all’oscuro partito delle bombe, delle fucilate e delle lettere minatorie. I Comuni saranno più sicuri e diversi sindaci potranno tirare. Il sistema di videosorveglianza può partire: i finanziamenti ci sono. La Regione ha pubblicato le graduatorie definitive dei Comuni ammessi al cofinanziamento, e una quota intorno al 20 per cento sarà invece a carico delle amministrazioni locali.

Sotto i 2mila abitanti. Sono 32 i Comuni che hanno ottenuto il via libera ai progetti per il controllo del territorio. Il finanziamento totale sarà di un milione e 263 mila euro. Sono invece 76 le domande che non sono state ammesse. Il finanziamento più alto sarà di 60mila: Siamaggiore,Viddalba, Bottida, Esporlatu, Cargeghe, Tula, Osini, Nugheddu San Nicolò, Aglientu, Florinas, Banari, Siddi, Guamaggiore, Ulassai, Ales, Girasole, Castiadas e Baressa. Dai 55mila fino a 29mila: Milis, Zerfaliu, Cheremule, Oniferi, Stintino, Benetutti, Putifigari, Noragugume, Villanova Tulo, Soleminis, Genoni, Ruinas, Segariu e Narbolia.

Fino a 5mila abitanti. L’importo del cofinanziamento della Regione è intorno al milione di euro. Quindici su 55 le domande accolte. La quota più alta sarà 80mila per i comuni di Desulo, Arzana, Solarussa, San Teodoro, Paulilatino, Bono, Calangianus, Thiesi e Calasetta. Gli altri ammessi sono Silanus, Galtellì, Loiri Porto San Paolo, Villagrande Strisali, Santa Giusta e Ottana.

Oltre i 5mila abitanti. Cinque progetti accolti su 35 domane. Lo stanziamento sarà di 707mila euro. Tempio, Assemini, Iglesias e Alghero avranno 120mila ciascuno. Carbonia poco meno: 107mila. Fra i comuni esclusi Sassari, Nuoro, Porto Torres, Castelsardo, Sorso, Oristano e Macomer.

Unioni di Comuni. Sei su 11 quelle ammesse al piano di videosorveglianza. Il finanziamento complessivo da parte della Regione di 720mila euro. L’importo più alto, 120mila euro, è stato assegnato alle Unione dell’Anglona e della Bassa valle del Tirso, le Terre del Campidano, dell’Alta Gallura, alla Comunità montana 5 del Nuorese, dell’aggregazione fra i comuni di Orgosolo e Urzulei e quella del Terralbese.

L’obiettivo. È la sicurezza del territorio soprattutto nelle zone interne e in quei Comuni dove lo Stato ha chiuso semmai la caserma dei carabinieri per i tagli al bilancio nazionale. Insieme all’arrivo di internet anche nelle zone più periferiche, la sicurezza è uno degli obiettivi della Regione, che ha anche in preparazione un master plan straordinario per evitare lo spopolamento di quei centri (315 su 377) con una popolazione già sotto i 3mila abitanti. Il piano farà anche da deterrente al fenomeno drammatico e antidemocratico degli attentati agli amministratori locali. Di recente l’assessore agli Affari generali, Gianmario Demuro, era stato deciso nel dire: «Solo con il controllo del territorio possiamo frenare la fuga dai piccoli Comuni, garantire la sicurezza ai cittadini e puntare a al rilancio economico-sociale».

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