La Nuova Sardegna

La bufera sul web e una stretta di mano per fare pace

di Gian Carlo Bulla

Le due ragazzine avevano chiarito dopo l’aggressione Il video eliminato da Facebook continua a girare in rete

21 ottobre 2016
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MURAVERA. Un paio di giorni dopo l’umiliazione e le botte c’erano state una stretta di mano e una telefonata di scuse. La brutta storia per le due ragazzine poteva chiudersi così. Invece il video poco dopo ha cominciato a girare nel web. E le immagini della bulletta e della sua vittima sono state viste da più di 4 milioni di persone. Un numero che continua a crescere. Perché, nonostante il video sia stato rimosso da Facebok, continuano le condivisioni e di conseguenza le visualizzazioni: «Il video è nella disponibilità di altri soggetti che lo stanno ripubblicando», spiega Roberto Manca, ispettore del compartimento di Cagliari della polizia postale. Intanto proseguono le indagini della polpost e della compagnia dei carabinieri di San Vito, delegati dalla procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Cagliari. I militari stanno provvedendo a identificare gli studenti che hanno assistito all’inquietante episodio. La maggior parte sono minorenni. Pare però ci sia anche qualche maggiorenne. Sia la polizia postale che i carabinieri mantengono il più stretto riserbo. «Trattandosi soprattutto di minorenni stiamo procedendo con estrema cautela», sottolinea il capitano Stefano Colantonio, comandante della compagnia di San Vito.

L’altro post. L’altra iniziativa social prende quota. Un ragazzo ha pensato di postare un messaggio di solidarietà alla vittima; “Io sto con ...” al posto dei puntini il nome della ragazzina e anche la sua foto sorridente. Alla base dell’iniziativa c’è sicuramente buona fede ma probabilmente non si tiene conto del desiderio di riservatezza della giovane vittima.

A scuola. Oggi arriverà a scuola l'ispettore dell'Ufficio scolastico regionale. «Incontrerà i genitori della vittima dell'aggressione e poi l'altra ragazza – conferma il direttore Francesco Feliziani – La cosa che ci interessa sapere di più in questo momento è l'origine dell' episodio. Capire se c'era qualche cosa all'interno della scuola, qualche avvisaglia, se si è trattato di un caso isolato o se invece si erano create delle condizioni che hanno portato a quanto accaduto». Tra oggi e domani si riuniranno i consigli di classe che sicuramente adotteranno provvedimenti disciplinari anche nei confronti degli studenti che hanno assistito all’episodio. E cnei prossimi giorni nell’istituto sono attesi gli ispettori ministeriali annunciati dal ministro all’Istruzione Stefania Giannini.

Il parroco. Don Emilio Manca, parroco di Muravera, invita alla riflessione. «Non è necessario esprimere condanne gratuite, fuori contesto. I ragazzi vanno orientati, sostenuti, incoraggiati. Il bullismo è un fenomeno depravante, dove i deboli si fanno forti in un modo sbagliato. Il branco segue la legge della giungla, del prepotente, e del cinismo».

L’idea. «Giudicare è sempre facile, testimoniare e trasformare drammi e negatività è la vera sfida. Sarebbe importante e significativo che le due adolescenti di Muravera realizzassero assieme uno spot contro il bullismo e la violenza». L’idea è di Davide Paderi, segretario regionale della Cisl Funzione pubblica. «Loro due assieme con un messaggio semplice, senza giudicare ma guardando avanti, darebbero un bel messaggio a tutti».

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