La Nuova Sardegna

Disimpegno Inps, meno servizi

Disimpegno Inps, meno servizi

Denuncia di Locci, Fi: «Fermiamo la chiusura, gli uffici sono da potenziare»

16 ottobre 2016
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SASSARI. «Non abbiamo nessuna intenzione di assistere in silenzio mentre lo Stato abbandona gradualmente le zone periferiche della Sardegna. Dopo le scuole e i presidi delle forze dell'ordine cancellati secondo la fredda logica della razionalizzazione, adesso è il turno dell'Inps», afferma Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

Il timore è stato espresso anche dal Comitato dei dipendenti dell'Istituto nazionale della previdenza sociale: «Come se non fossero sufficienti i tagli al personale degli ultimi anni che costringono i cittadini a file estenuanti – continua Locci – pretendiamo che si rinunci al folle disegno di chiusura degli uffici ma anche che si avvii un processo di potenziamento di quelli attivi rafforzando il personale e garantendo i servizi agli utenti. E la Giunta non si limiti alle rassicurazioni ma metta in campo azioni concrete», conclude il consigliere.

Ieri mattina il capo di Gabinetto del presidente della Regione, Filippo Spanu, ha incontrato una delegazione del comitato regionale dell’Inps della Sardegna, guidata dal presidente Piero Vargiu.

Durante l'incontro sono stati illustrati alcuni dati sulla dotazione organica degli uffici dell'Inps ed è stata manifestata preoccupazione per il depotenziamento degli uffici delle zone periferiche delle province. La presidenza della Regione, alla luce di quanto appreso, promuoverà nei prossimi giorni un'azione di sensibilizzazione negli organi centrali dell'Inps e negli uffici del mkinistero.

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